(L.D’Albergo) – Seppure con le dovute differenze — iter e dimensioni del progetto — il caso del parcheggio fantasma di piazza Vescovio ieri deve aver fatto suonare più di un campanello d’allarme nel Campidoglio a trazione grillina che ora si trova a dover decidere sul nuovo stadio della Roma. Sì, perché ieri il Tar ha condannato il Comune a rimborsare alla Roma Park srl le spese sostenute per la progettazione e la cantierizzazione di un posteggio interrato mai realizzato. La società dovrà portare tutta la documentazione richiesta dai giudici della seconda sezione bis, poi Palazzo Senatorio dovrà dare fondo alle proprie risorse. Per raccontare tutta la storia dell’opera, si deve tornare al 1989 e all’adozione del Piano urbano parcheggi. Nove anni più tardi, nel 1998, il progetto di piazza Vescovio viene approvato con una delibera della giunta Rutelli. A quel punto, però, tutto inizia ad andare storto per i costruttori: problemi con Acea, le proteste e le minacce dei residenti, un cantiere gemello a impedire l’inizio degli scavi. Ecco, poi, la proposta di una nuova area da parte del municipio e le prime diffide. Fino all’ordinanza e al parere negativo sull’iniziativa datato 2008. Niente da fare, progetto stralciato attraverso una «revoca implicita» e ricorso al Tar del Lazio. Ieri la sentenza e la condanna per il Comune, ora costretto ad attendere la quantificazione del rimborso.