(E. Menghi) Via Benatia, dentro Manolas: il repentino cambio della guardia nell’estate del 2014 aveva catapultato il greco in campo 4 giorni dopo lo sbarco nella capitale. Garcia non aveva potuto concedergli neanche il tempo di ambientarsi e da quel 30 agosto in poi Kostas è diventato il pilastro della difesa della Roma. Due anni e mezzo e un allenatore dopo, dall’esordio contro la Fiorentina alla prossima sfida in agenda proprio contro i viola, le cose sono cambiate parecchio: il contratto scade nel 2019, la trattativa per il nuovo vive uno stato di stallo e il giocatore è stato virtualmente inserito nella lista dei sacrificabili a fine stagione per far quadrare il bilancio. Pur essendo considerato un papabile partente, Manolas resta un punto fermo della retroguardia e il dilemma è intrinseco in questa doppia faccia della stessa medaglia. Non è passata inosservata la brutta prestazione in Coppa Italia e il fatto di essere stato al centro delle voci di mercato può aver pesato nella condizione mentale del difensore, rimasto tra l’altro fuori dall’undici titolare nella precedente sfida di campionato con la Sampdoria.
A chi additava il greco tra gli scontenti Spalletti ha risposto con una provocazione: «Se con il Cesena offrisse una prova importante dimostrerebbe di essere un leader». Così non è stato, ma il tecnico non discute le qualità del giocatore, titolarissimo sulla carta, ma dubbio legittimo nel nuovo sistema di gioco. Perché della difesa che in quell’agosto sconfisse la Fiorentina per 2-0 è rimasto il solo Manolas (c’erano Torosidis, Astori e Cole nella linea a 4) e martedì si giocherà a tre dietro con Rudiger e Fazio diventati in egual modo due punti fermi di Spalletti. Il guaio è che a sinistra il greco è sacrificato, ma nessuno dei due compagni di reparto ha il piede e le caratteristiche giuste per giocare da quella parte. Con Jesus in infermeria (in mattinata gli esami per lui e Perotti), Vermaelen è l’unico centrale mancino in rosa. Tra crisi di ruolo e rinnovo in stand-by, Manolas è destinato a vivere sei mesi duri a Trigoria. Chi è appena arrivato e spera invece di esordire è Grenier, ieri al centro sportivo nel giorno libero per la prima squadra per allenamento e presentazione: «Dimostrerò che al Lione si sono sbagliati su di me». Oggi primo test sul campo per il neo acquisto, e per Gerson: appuntamento alle 14.30 al Tre Fontane per Roma-Pisa del campionato Primavera.