Luciano Spalletti riparte e vuole mettersi subito alle spalle il derby perso contro la Lazio nella semifinale di andata del derby di Coppa Italia: “Non siamo stanchi. Anzi, siamo pronti. E io ho tante cose da dire e i giocatori tante cose da fare”. Il tecnico dà una spallata al fattore stanchezza: “Quella di oggi è una partita delicata, difficile per tanti motivi – continua l’allenatore della Roma – Ci vorrà attenzione, forza e qualità. Poi è vero, le partite ravvicinate tolgono anche energie. Ma noi non siamo stanchi e non vogliamo fare compassione a nessuno: ci giocheremo la gara con le stesse possibilità del Napoli, nonostante loro abbiano riposato un giorno in più”.
Spalletti – scrive la Gazzetta dello Sport – parla anche del razzismo e dei buu rivolti a Ruediger: “Per essere al pari con il calcio europeo ci vuole un percorso etico, queste cose ci fanno restare indietro – dice Spalletti – Non vedo nessun significato educativo nelle nostre prese di posizione, mentre bisognerebbe attaccare chiunque si macchi di queste cose. Personalmente penso che i razzisti meriterebbero di vivere come un mio vecchio amico, “il raro”, che aveva due grandi occhi celesti ma era cieco. In Toscana nel mondo del calcio lo conoscevano tutti. E io, Montella e Prandelli lo abbiamo portato spesso in giro. Quando avvertiva una persona spalancava quegli occhi lì perché voleva vederle, conoscerle. Ecco, i razzisti dovrebbero vivere per un po’ come lui. Poi avrebbero la possibilità di valutare le persone per come sono fatte e non per il colore della pelle”.