(A. Pugliese) Spalletti stasera va alla ricerca dell’equilibrio dopo le ferite aperte dai k.o. con la Lazio e il Napoli. «Sarà fondamentale non giocare a campo aperto, altrimenti lui può sfruttare le sue qualità – dice il tecnico della Roma – Partire bene in queste sfide è importante, proveremo a vincere. Senza dimenticarci però che si gioca su 180 minuti». Spalletti tornerà alla difesa a tre, abbandonata per giocare a 4 (e con tutti centrali) con il Napoli. Anche se poi lui ci tiene a sottolineare come lo schieramento della retroguardia sia relativo. «Si può anche partire a tre e difendere a 4, dipende da una serie di scalature che poi ci danno tranquillità in base a come attacca l’avversario. Stanchezza mentale? L’aspetto psicologico è sempre più importante di quello fisico. Ma se si dice alla squadra che è stanca, c’è da rifare la preparazione e le si regala un bonus di due mesi per perdere. Non partecipo al disfattismo che c’è intorno alla squadra. Con il sudore ci eravamo guadagnati un margine che ora vogliamo riprenderci, perché ci crea tensione averlo perso».
Insomma, in un clima di presunto disfattismo, Spalletti trova il modo di essere ironico su se stesso. E su come sia cambiato da quel Lione-Roma del 2007: «Sono peggiorato, vedo ombre dappertutto e non mi si può stare vicino».