Bruno Genesio, a differenza del suo presidente Aulas, non è un uomo mediatico, anzi. Il tecnico del Lione è un personaggio che si tiene ben lontano dai riflettori, se non quando strettamente necessario. Nato, cresciuto e formato a Lione, l’ex centrocampista ha militato nella squadra della sua città dal 1985 al 1995, rientrando poi dieci anni più tardi in società con varie funzioni, tra le quali anche quella di osservatore. Ora nelle vesti di allenatore a consolidare un legame che va oltre quello meramente professionale. E’ chiaro che una sconfitta contro la Roma aprirebbe per il tecnico una nuova faglia importante da qui a fine stagione, visto che in campionato non stanno arrivando i risultati sperati e il Lione è ormai distante 15 punti dalla Champions. Il Lione, spiega Valentina Clemente, ha iniziato la stagione, anche per sopperire a determinate assenze (Fekir non al meglio), con un 4-3-3: un sistema che non ha portato i risultati sperati viste le sconfitte contro il Digione e il Bordeaux che hanno costretto l’allenatore a varare un 5-4-1 che poi si è trasformato in 3-5-2. Anche quest’ultimo sistema non è durato a lungo e il primo 4-3- 3è tornato a far capolino, salvo in alcune occasioni in cui è stato il 4-2-3-1 a promuovere un Lione più accattivante.
fonte: Il Corriere dello Sport