(S. Unica) Via le torri, cubature dimezzate da 1 milione a 480-490 mila metri cubi (il 60% in meno per il Business Park) e modifica del pacchetto di opere pubbliche per la viabilità del quadrante sud-est della capitale. L’accordo sulla realizzazione dello stadio nell’area di Tor di Valle raggiunto dall’amministrazione capitolina continua a scatenare polemiche sulla mobilità. In particolare sulle opere pubbliche da rimandare, anche a dopo l’apertura dello stadio, cioè il ponte sul Tevere e la bretella sulla Roma-Fiumicino. Infine niente prolungamento della metro B. «L’Osservatorio sullo stadio della Roma ritiene che l’accordo raggiunto ridimensioni il progetto e lo snaturi e peggiori sotto più aspetti. Verranno tagliate buona parte di opere di interesse pubblico che, se realizzate, avrebbero dato un contributo a risolvere situazioni critiche segnalate da anni».
L’Osservatorio, nato nel 2015 per permettere ai comitati di quartiere di partecipare alla valutazione dell’impatto del progetto sul territorio, aggiunge: «L’accordo stravolge il progetto precedente sostituendolo con uno di molto minor pregio. Pesantemente critico appare il problema delle vie d’accesso allo stadio e della viabilità dell’intero quadrante». «Facciamo un po’ di chiarezza – ha detto ieri Virginia Raggi – Il nuovo progetto prevede le opportune infrastrutture per permettere ai tifosi e ai cittadini di accedere all’area dello stadio e di muoversi senza problemi».