(U. Trani) La Roma riemerge in Sicilia, 3 a 0 contro il Palermo terzultimo, e torna al successo dopo i 3 ko di fila. Ancora è presto per sapere se è guarita, ma la sterzata fa subito la differenza: conferma del 2° posto, con 2 punti di vantaggio sul Napoli e a 8 punti dalla Juve capolista. La vittoria al Barbera, comunque, riabilita i giallorossi che, dopo aver preso 8 gol in 3 partite, chiudono il match senza prenderne. Proprio come dovranno fare giovedì sera contro il Lione. Spalletti, preso atto della stanchezza di alcuni big, passa attraverso il turnover per riportare a galla la Roma in apnea.
ROTAZIONE VITALE Sono addirittura 6 le novità: insieme con Szczesny, ecco Ruediger, Mario Rui, Paredes, El Shaarawy e Grenier. In panchina De Rossi, Strootman, Emerson e Dzeko, a casa Manolas (squalificato) e Perotti (infortunato). La sorpresa è il francesino che, da quando è in Italia, parte per la prima volta dall’inizio (giocati, fin qui, appena 2 minuti contro la Fiorentina il 7 febbraio). Nel Lione solo 55 minuti senza essere mai stato titolare (nella formazione B, 2 presenze dal primo minuto e 162 minuti). Il sistema di gioco è lievemente modificato: Paredes si sistema davanti alla difesa per il 3-1-4-2, con Peres e Mario Rui sui lati e Nainggolan e Grenier in mezzo e subito presenti alle spalle di Salah ed El Shaarawy. Lopez, invece, insiste sul 4-2-3-1 e fa debuttare in A il portiere Fulignati (classe 94). Rocchi, tra l’altro con grave ritardo, annulla all’alba del match il gol di Nestorovski che non è in fuorigioco sul lancio di Chochev: Aleesami non tocca il pallone, ma con il tentativo a vuoto inganna l’arbitro che, non fidandosi dell’assistente Preti, nega la rete al Palermo. E’ l’unico brivido, con gaffe anche di Szczesny che si perde il pallone, per la Roma. Che, come da copione, si prende subito l’iniziativa e va all’assalto per ritrovare il successo dopo le 3 cadute di fila. Paredes, da play senza l’ombra dei campioni, ritrova l’ispirazione e la personalità. Comanda il gioco e mostra il carattere. Anche Grenier è a suo agio e forza la giocata. Come quella che, ricevuta palla da Peres fuori area e sul centro destra, sceglie per liberare El Shaarawy davanti a Fulignati: tap in e vantaggio. Le chance migliori arrivano con le ripartenze: El Shaarawy va via all’improvviso, ma conclude a lato, allargando eccessivamente il piatto destro; Nainggolan, invece, spreca l’appoggio elegante di Grenier che è lucido quando chiude il contropiede. Mario Rui a sinistra è un po’ timido, ma è solo alla prima da titolare in campionato.
(RI)ECCE BOMBER Lopez, sotto lo sguardo del neopresidente Baccaglini, cambia l’assetto dopo l’intervallo e passa al 4-1-4-1, con Gazzi davanti alla linea arretrava. In più schiera Diamanti al posto di Embalo. La Roma ha subito la palla per il bis: ancora Grenier da destra, ma Fulignati stavolta chiude. Il Palermo, dopo la sconfitta dell’Empoli a Verona contro il Chievo, vorrebbe riavvicinarsi al quartultimo posto. Szczesny è bravo sul sinistro maligno di Diamanti che entra bene in partita e fa ammonire sia Paredes che Grenier. Spalletti, più rapido che a Lione, interviene dopo poco più di un’ora: Dzeko per Grenier e per il 3-4-3. Sarà la mossa decisiva, anche se la modifica tattica dura niente: dentro Strootman per El Shaarawy e ritorno al modulo di partenza. Dzeko, dopo aver fallito il 1° tentativo, sfrutta il lancio di Nainggolan e mette al sicuro il risultato con il 30° gol stagionale (il 20° in campionato).
NO DEL CAPITANO E’ il momento di Totti. Che, però, dice all’allenatore di avere mal di schiena. Tocca a De Rossi, fuori Salah. Finale, dunque, con 3 titolari: il riposo è servito, Strootman regala il tris a Peres (90° gol della Roma in 42 partite), aspettando il Lione.