Hanno parlato gli altri. Luciano Spalletti ha ascoltato, non era la cena al ristorante di due sere fa il luogo né il momento del dentro o fuori. Il senso e il peso della serata non cambiano la posizione della Roma nei confronti del suo allenatore: noi siamo questi, ti vogliamo ancora qui, questo faremo, questo vorremmo fare, a seconda del piazzamento finale in campionato.
Cambia, però, il punto di vista della questione: ora la palla è al di là della rete, sta a Spalletti colpirla e rispondere. Quando? Ragionevolmente entro un mese. Non perché al tecnico sia stato dato un ultimatum, più che altro perché a metà aprile sarà molto più chiaro lo scenario dei possibili risultati stagionali della Roma. E, riflesso condizionato di questa storia, per quanto la società ritenga Spalletti la prima scelta, a Trigoria non vogliono neppure far passare il concetto che siano disposti ad aspettarlo all’infinito.
fonte: D.Stoppini – La Gazzetta dello Sport