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Spalletti, i flop decisivi e l’operazione rimbalzo: vittorie dopo i derby persi

(D.Stoppini) – Non preoccupatevi della matematica, che definisce il 200 un «numero odioso». È una ricorrenza, altro che storie: domani contro il Napoli Luciano Spalletti fa 200 partite in Serie A con la Roma. Se poi centrerà l’ennesima operazione «rimbalzo», per dirla con le sue parole, la festa sarà doppia e il numero certamente non sarà odioso, proprio per niente. «Che si fa dopo una sconfitta? Si prova a rimbalzare», disse tempo fa l’allenatore della Roma. Che qualche batosta nei derby in passato l’ha presa. E che qualche scivolone nella partite chiave, anche in questi ultimi 14 mesi assai positivi, l’ha messo in fila. Porto ad agosto, Juventus a dicembre, il derby d’andata di Coppa Italia (per quanto ancora rimediabile) sono sconfitte che rischiano di sporcare significativamente un percorso da pollice all’insù, a maggior ragione in considerazione della situazione ereditata dalla precedente gestione tecnica.

PRECEDENTI – Non è tempo di processi, più che altro di testa bassa. E questo pare averlo recepito anche la squadra ieri mattina alla ripresa a Trigoria. I segnali di nervosismo – uno su tutti, El Shaarawy che durante il derby fa segno a uno scatenato Spalletti di calmarsi – sono scemati a vantaggio di una squadra che ha riconosciuto i propri errori. Non c’è tempo da perdere, il Napoli e il Lione chiamano e la Roma è obbligata a rispondere. In fondo la storia arriva in qualche modo in soccorso dell’allenatore, che ha sempre vinto la partita successiva a un derby perso, nella sua storia romanista. È capitato in tre occasioni, tutte molto cocenti: dopo il 3­-0 incassato nel 2006, ecco il 4-­0 in casa contro il Palermo. Stagione 2007-­08: dopo il 3-­2 firmato Behrami in pieno recupero, arrivò il 2­-1 all’Empoli. E nella stagione successiva, il 4­-2 subito alla vigilia di Pasqua fu riscattato dal 3-­2 al Lecce. È proprio attaccandosi questi numeri, è proprio toccando il tasto delle motivazioni che Spalletti chiede ai suoi di rialzarsi immediatamente. Anche per cancellare qualche scelta del derby che non ha convinto tutti, nella gestione tecnica della partita e nell’avvicinamento alla stessa. Fa probabilmente parte del processo di maturazioneevidentemente non ancora completato, ma certo la foga con cui la Roma ha iniziato il match con la Lazio – come volesse sbarazzarsi del rivale in stile Villarreal, non considerando l’idea di una sfida da 180’ – e il modo a tratti scriteriato di gettarsi alla ricerca del pareggio nel secondo tempo, non capendo e non riuscendo a gestire il momento negativo, ha segnato un passo indietro significativo.

AL VIDEO – Il resto, allora, è tutto in un match­point in ottica secondo posto che la Roma può giocarsi in casa, domani, contro il Napoli. E che Spalletti ha iniziato a preparare ieri mattina incollando davanti al televisore la squadra per un’ora. Il senso dell’allenamento è stato praticamente questo. Una seduta di psicoterapia, mostrando gli errori commessi contro la Lazio, di fatto il primo passo di una rimotivazione verso i prossimi obiettivi. È (anche) per questo che la squadra di domani cambierà poco o nullarispetto al match con la Lazio: dentro Szczesny e De Rossi, gli altri nove undicesimi saranno confermati. In fondo rimbalzare, tornare su è giusto chiederlo a chi è finito giù.

fonte: La Gazzetta dello Sport

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