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Il Tempo Roma, tris per ripartire

(E. Menghi) «Remuntada» di serie A. Avrebbe avuto un altro significato col Lione, la Roma non è stata capace di restare in Europa, ma battere il Sassuolo le consente di tenere aperta la porta principale della Champions per il prossimo anno e di trascorrere la pausa-nazionali al 2° posto. Con una piccola rimonta che vale il +2 sul Napoli: da 0-1 a 3-1, quello che serviva giovedì. Peccato. Si volta pagina e i giallorossi vincono davanti a Pallotta, che ha smaltito il febbrone e può godersi lo spettacolo.

Sono i protagonisti dello scorso mercato a fare la differenza in avvio. Defrel, che all’ Olimpico poteva essere di casa da gennaio, rifila il più classico degli scherzetti: sinistro sotto il sette dopo il velo dell’ex Politano. Al gol del vantaggio ospite segue un’altra occasione per l’acquisto mancato, stessa posizione di prima, stavolta palla fuori. La Roma sembra non aver portato la testa in campo, fatta eccezione degli spunti di Salah nei primi due minuti, un dialogo con Consigli vinto dal portiere. E’ Paredes a suonare la sveglia, destro rasoterra da fuori su assist all’indietro di Salah e 1-1 al 16′. La traversa sotto la Nord balla di nuovo, come giovedì in Europa con quel tiro di Rüdiger, è Palmieri a colpirla col sinistro sull’apertura di Nainggolan. Gli emiliani sono tutt’altro che spaventati, Szczesny deve entrare in azione per evitare guai: prima chiude col corpo lo specchio a uno scatenato Politano, poi respinge il mancino di Defrel. La prestazione dei padroni di casa non somiglia tanto a quella di giovedì, con la tensione che scorreva nel sangue, se non nelle distrazioni difensive e nel disegno della gara: prima incassano gol, poi rimontano. A ridosso dell’intervallo e Salah a firmare il 2-1, ma fa tutto (molto bene) El Shaarawy, che aveva confidato a Nainggolan di voler fare doppietta ieri ma non ci e riuscito perché il suo destro passa sotto il corpo di Consigli, la palla resta lì e il compagno egiziano deve solo appoggiare in rete.

Botta e risposta nella ripresa, comincia in attacco il Sassuolo con Defrel che si divora un gol da ottima posizione, la Roma in contropiede si gioca la sua arma migliore, Strootman innesca Salah, ma l’ egiziano allarga troppo il compasso. Dzeko, risparmiato all’inizio per le ammaccature di Coppa, entra per Peres (mix di fischi e applausi per il brasiliano) e si presenta con un colpo di testa sopra la traversa e un destro tra le braccia di Consigli. Il terzo tentativo è quello buono: combatte, scambia con Strootman (ammonito nel recupero, salterà l’Empoli) e di destro trafigge il portiere. Che impatto. Il bosniaco aveva fatto 30 col Palermo e col Sassuolo fa 31. Chiude lui i conti e garantisce i tre punti che nelle precedenti sfide all’ Olimpico con i neroverdi non erano mai arrivati (3 pareggi). Il tabù sfatato è il nemico peggiore dopo un’eliminazione, ossia il ko psicologico, non si è accanito con la Roma, che può premere il tasto «Pausa» da seconda della classe prima di pensare a un’ altra «remuntada» che si chiama derby.

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