(F. M. Magliaro) A metà pomeriggio arriva il coup de théâtre: niente nuova sospensione. Anzi, per lo Stadio della Roma di Tor di Valle i tempi potrebbero allungarsi ancora. E di molto. Primo punto: la Conferenza di Servizi che deve esaminare il progetto non sarà sospesa. Al contrario, c’è tempo entro il 30 marzo per consegnare tutto il materiale mancante perché il 5 aprile si chiude. Fino a poche ore prima, un po’ da tutte le parti, filtrava ottimismo in merito all’esito della richiesta di proroga presentata, a seguito dell’accordo fra la Raggi e la Roma di venerdì 24 febbraio, dalla Eurnova del costruttore Luca Parnasi per un tempo «non inferiore a giorni 30». Un tempo che servirebbe al Comune, senza chiudere l’attuale conferenza di Servizi, per approvare la nuova delibera e alla Roma il conseguente nuovo progetto.
Giovedì, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, aveva mandato una lettera a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, per comunicare sia l’assenso del Comune alla richiesta di proroga ma anche che il «parere non favorevole» espresso dal Comune sul progetto doveva essere «considerato non definitivo». Invece, a sorpresa, i funzionari capitolini rovesciano la situazione: conferma del parere «non favorevole» e nessuna adesione alla richiesta di proroga. A quel punto, per la Regione – come spiegano il presidente Zingaretti e l’assessore all’Urbanistica, Michele Civita – non resta che respingere la richiesta. «Gli uffici non hanno potuto che prendere atto dell’orientamento esplicitato in sede di Conferenza di servizi dal rappresentante unico di Roma Capitale, come del resto da quello della Città Metropolitana, che non hanno fatto propria la richiesta di sospensiva e confermato invece come definitivo il parere negativo di Roma Capitale sul progetto. Orientamento in pieno contrasto con la comunicazione ricevuta ieri da parte del Sindaco di Roma», spiega in una nota Zingaretti.
«La Regione Lazio – spiega l’assessore Michele Civita – ha differito il termine della propria determinazione al 5 aprile», «entro il 30 marzo» dovranno arrivare nuova delibera e progetti nuovi e andrà definito «il procedimento per la dichiarazione di interesse pubblico». In sostanza, entro il 30 marzo si può ancora lavorare se il Comune porta la nuova delibera sull’interesse pubblico e quindi i proponenti il nuovo progetto. In alternativa, il 5 aprile si chiude e si sbaracca tutto con un nulla di fatto. Un bell’assist dai funzionari capitolini alla Regione: da alcuni giorni circolavano voci di liti furibonde all’assessorato comunale all’Urbanistica con i funzionari sempre più esasperati dal continuo tira e molla dei 5Stelle. Fra Berdini e Raggi hanno dovuto firmare in poco tempo troppi atti amministrativi in contraddizione l’uno con l’altro: richiesta di proroga, poi, il giorno dopo, il parere «non favorevole». E ora, i funzionari avrebbero dovuto firmare un altro dietrofront. Del resto la lettera della Raggi a Zingaretti era, come rimarcato dall’assessore Civita, un atto «non amministrativo» ma politico.
La Raggi, ovviamente, non ci sta: «Roma Capitale ha espresso un parere negativo con prescrizioni relativamente al progetto dello stadio di Tor di Valle presentato dalla giunta del Pd, per intenderci quello con oltre un milione di metri cubi di cemento. Come già detto, questa amministrazione è pronta a valutare positivamente i miglioramenti già definiti nel corso del confronto con la As Roma. Entrando nel merito della mancata sospensione della conferenza dei servizi, risulta che siano stati gli uffici della Regione Lazio a non volerla concedere, diversamente da quanto assicuratoci nei giorni precedenti. Spiace che in Regione qualcuno cerchi di strumentalizzare questa vicenda che abbiamo sbloccato dopo sei anni di immobilismo. Nuovamente si cerca di fermare il cambiamento e creare confusione con vecchi trucchi». Controreplica della Regione: «Il verbale della conferenza di servizi è on line. Siamo disponibili a fornire al sindaco Raggi la registrazione dell’intera Conferenza».
I tempi, dunque, si allungano. Il nuovo progetto dovrà essere legato alla nuova delibera del Campidoglio. Atto che sarebbe ancora in fase di scrittura per andare in Giunta. Dopo la Giunta sono obbligatori i passaggi nei Municipi IX e XI e nelle cinque commissioni consiliari per le osservazioni. Poi ancora in Giunta per le contro-deduzioni alle osservazioni municipali e delle commissioni. E solo allora, con il testo reale, si va in Consiglio per il voto. Marino per completare questo iter impiegò tre mesi, da inizio settembre a inizio dicembre 2014. Senza la nuova delibera la Roma non avrebbe titolo per portare in Conferenza di Servizi un progetto diverso. Dopo di che, si ricomincerebbe con i 90 giorni per il Comune e gli altri 180 della nuova Conferenza di Servizi. Che avrà altri 180 giorni. Bentornati al 22 dicembre 2014.