(S. Pieretti) L’Italia batte l’Albania e tiene il passo della Spagna mantenendo la vetta del girone in condominio. Il successo degli azzurri è netto, la prestazione non pienamente convincente, specialmente nel primo tempo quando in fase difensiva vengono concesse agli avversari un paio di occasioni. Il modulo spregiudicato di Ventura regala una serata di sofferenza a Candreva e Insigne, il grande lavoro di Verratti e De Rossi riequilibrano una squadra eccessivamente sbilanciata, Zappacosta è l’uomo in più in fase offensiva. Si parte. Brividi iniziali, il sinistro di Cikalleshi esce di una spanna. La partenza degli albanesi è altezzosa, cercano di imporsi con molta autorità e poca autorevolezza. È una nuvola passeggera. Il tempo di prendere le misure e l’Italia trova il vantaggio; punizione battuta da Candreva verso il cuore dell’area, Belotti viene affossato in maniera eclatante da Basha, l’arbitro assegna il rigore. Dagli undici metri De Rossi spiazza Strakosha. Lo schieramento italiano è spregiudicato, col passare dei minuti la squadra riesce a trovare il giusto equilibrio; gli ingranaggi funzionano meglio sulla destra, dove Candreva trova maggior supporto da parte di Zappacosta, dall’altra parte Insigne non trova altrettanta collaborazione da De Sciglio.
Gli albanesi provano a colmare il divario tecnico con la fisicità che spesso si traduce in interventi scorretti. Zappacosta è un treno che vola sulla fascia, le sue incursioni mettono alle corde la difesa avversaria. L’Italia è sempre pericolosa sui calci piazzati, dall’ennesimo angolo battuto da Candreva, De Rossi sfiora il raddoppio con un colpo di testa, poi Belotti carica il destro trovando la risposta di Strakosha. L’Albania prova a graffiare in chiusura di primo tempo con Roshi che minaccia Buffon con un destro a girare direzionato sul palo più lontano. In avvio di ripresa partita sospesa per il lancio di fumogeni da parte dei tifosi albanesi che iniziano a esplodere petardi anche verso gli spalti. Le squadre tornano negli spogliatoi, lo speaker ricorda le misure coercitive, il capitano albanese Agolli è costretto a leggere un appello. Dopo nove minuti, si ricomincia a giocare. L’Italia torna a essere pericolosa con un destro dal limite di Candreva, poco dopo l’interista viene fermato da Strakosha in uscita. Gli azzurri infilano una serie di occasioni, la più clamorosa è quella che capita sulla testa di Bonucci: la mira del difensore è fallace. Sale in cattedra Verratti che gioca con la spregiudicatezza di un veterano, De Rossi non è da meno, e scherma la difesa in modo eccellente. Al 71’ arriva il raddoppio dell’Italia: cross di Zappacosta dalla destra, incornata di Immobile che mette la palla in rete e i tre punti in cassaforte.
Primo successo casalingo per Ventura che accoglie il successo della sua squadra con soddisfazione. «All’inizio c’era un po’ troppa attenzione nel dover fare le cose che avevamo provato – sottolinea il ct – abbiamo rischiato solo in avvio, poi l’Albania non ha più tirato in porta. Nel secondo tempo siamo andati molto meglio, ritengo che ci siano tutti i presupposti per fare qualcosa di importante nel futuro di questa Nazionale. Quando tutti avranno la serenità di fare ciò che sanno fare, avranno un mondo nuovo davanti a loro».