Il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, che oggi sfiderà all’Olimpico la Roma, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Queste le sue dichiarazioni:
Gian Piero Gasperini, come arriva l’Atalanta al match contro la Roma?
«Direi bene. Viste le sconfitte della Lazio e dell’Inter, tutto sommato il pareggio con il Sassuolo si è rivelato un risultato positivo. Adesso però entriamo in una fase delicata del campionato e non possiamo più sbagliare». (…)
Le è piaciuto l’applauso del Dall’Ara a Totti?
«E’ stata una cosa fantastica e meritata perché Totti è un giocatore universale che “appartiene” un po’ a tutte le squadre».
Cosa manca alla Roma per vincere lo scudetto?
«Niente. Come organico è alla pari di Juve e Napoli e infatti in classifica sono molto vicine».
Cosa teme dei giallorossi?
«L’organico nel suo complesso e l’organizzazione di gioco».
Come giudica il lavoro di Spalletti?
«Assolutamente positivo. Da quando lo scorso anno è arrivato, la Roma ha disputato due stagioni importanti e, a -6 dalla Juve, è in corsa per lo scudetto perché ha pure lo scontro diretto in casa».
Lei quindi non è del partito “Juventus già campione”?
«Il campionato non è chiuso e, anche se i bianconeri sono in vantaggio e favoriti, 6 punti in 7 giornate si possono recuperare». (…)
Kessie all’Olimpico sarà condizionato dalle voci di mercato e dal suo futuro… giallorosso?
«Assolutamente no. In questo momento mi sembra che si facciano tante chiacchiere. Franck avrà forti motivazioni e giocherà la sua partita pensando solo all’Atalanta: rientra da una squalifica, a gennaio è stato fuori per la Coppa d’Africa e non ha più reso come nella prima parte di campionato. Da ora in poi confido di avere il miglior Kessie». (…)
Lei però è uno dei papabili per il dopo Spalletti alla Roma. E’ interessato?
«In questo periodo di voci ce ne sono un’infinità e tutte le panchine nell’ultimo mese sono state oggetto di speculazioni. Forse si è salvato solo Giampaolo che ha rinnovato (ride, ndr). Di certi argomenti è bene parlare quando il campionato sarà finito».
Quindi non è distratto dalla corte della Roma?
«No perché sono solo voci». (…)