L’avevano chiamata “norma salva-Stadio della Roma” ma il ministro Lotti, autore della legge e che sul tema si era anche confrontato con la Figc, ha smentito ogni riferimento al progetto giallorosso di Tor di Valle. Il testo del D.L. 50 («Disposizioni urgenti in materia finanziaria») pubblicato in Gazzetta Ufficiale (ieri approvato dal Senato, ora tocca alla Camera), facilita la costruzione di nuovi impianti sportivi e da una lettura più attenta si percepisce come della nuova disciplina potrà beneficiarne chiunque, ma il club giallorosso in particolar modo.
Le novità introdotte dalla manovrina, che corregge e amplia la legge di Stabilità del 2013 (la cosidetta «legge sugli stadi»), sono sostanzialmente due: la riduzione dell’iter burocratico, laddove si stabilisce che il parere favorevole della Conferenza di servizi decisoria «… può costituire adozione di variante allo strumento urbanistico comunale». In tale ipotesi, «… il verbale è trasmesso al sindaco che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale» che così eviterebbe di doversi pronunciare su una variante al piano regolatore.
La seconda novità è però potenzialmente esplosiva, scrive la Gazzetta dello Sport. L’articolo 62, al comma 1, stabilisce che il progetto «… può ricomprendere anche la costruzione di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell’impianto». Dicitura generica, in cui è sparito il ‘divieto’ all’edilizia residenziale, che era invece chiaramente espresso nella legge del 2013.