(F. Ferrazza) Il day after romanista si consuma nel silenzio di giocatori, allenatore e dirigenza. Solo qualche pensiero affidato ai social rompe l’imbarazzo calato sul mondo giallorosso dopo l’eliminazione dalla coppa Italia. È Alisson a pubblicare su Instagram una sua foto d’esultanza, con il commento: «Si guarda avanti, si impara con gli errori ma non si molla mai». Ma per riprendersi servirà qualche ora in più, perché il contraccolpo è pesante, e il processo post- derby alla Roma si è aperto.
L’imputato principale è Luciano Spalletti, consapevole, fin da quando ha deciso di alzare l’asticella delle ambizioni giallorosse («Resto solo se vinco un trofeo») di aver concentrato su di sé tutta l’attenzione. Dei tifosi, infuriati per la fresca uscita dalla coppa nostrana, dopo quella dall’Europa League. E della società, che si è ieri riunita in fretta e furia a Londra. Baldissoni è partito infatti in mattinata, direzione City, ufficialmente per una riunione già programmata legata all’area commerciale, in realtà per vedersi con Baldini (stretto consigliere di Pallotta). Il club giallorosso, da qualche settimana, mostra privatamente segnali di fastidio per l’atteggiamento – mediatico e non – tenuto dall’allenatore (che sarebbe corteggiato da club di Premier). E così il presidente statunitense, attraverso i suoi collaboratori calcistici – oltre a Monchi, ieri in Spagna e, appunto, Baldini – si sta guardando intorno alla ricerca di un mister nuovo, al quale affidare quella che sarebbe l’ennesima ripartenza del club di Trigoria. Perché i vertici giallorossi restano convinti di aver affidato a Spalletti una rosa molto competitiva.
La resa dei conti avverrà però nelle prossime settimane, quando scemerà l’attenzione mediatica, evitando così di muoversi sull’onda emotiva della piazza. E su quello che potrebbe essere un segnale negativo per i giocatori, se si pensa a come De Rossi, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa alla rivista “Undici”, così parla del mister toscano. «La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo. È stato l’allenatore che mi ha condizionato di più. Ho cominciato a vedere il calcio con i suoi occhi. Al di là di cosa farò io (il ragazzo ha il contratto in scadenza. ndr), al di là che a volte ha un carattere difficile, dovrebbero fare di tutto per trattenerlo, perché con lui sarà più forte». Intanto c’è da consolidare il secondo posto – con un occhio alla Juve – perché mancano otto partite, da Bologna (domenica prossima) fino al Genoa, passando per un altro derby e i big match contro Milan e Juventus. I sondaggi per Sampaoli, tecnico del Siviglia, Emery, del Psg, giusto per fare qualcuno dei nomi internazionali che piacciono, restano in standby.