La chiesa ha cambiato indirizzo e la Lazio del presidente Lotito, di Simone Inzaghi e di un gruppo di giocatori con un monte ingaggi che è metà di quello della Roma si riprende la città sfruttando ancora una volta la Coppa Italia, come il 26 maggio 2013.
Nelle due semifinali il tecnico biancoceleste ha messo nel sacco Spalletti, che guadagna sei volte più di lui ma, né a marzo né ieri, ha fatto capire il perché. Come dice Velasco, chi vince festeggia e chi perde spiega.
La Roma è ai margini di un’altra stagione «zeru tituli» e chissà se Spalletti, dopo le eliminazioni in Champions, Europa League e Coppa Italia, avrà le idee più chiare sul suo futuro. Porto, Olympique Lione e Lazio erano, sulla carta, inferiori alla Roma. Il campo ha detto ben altro e il campo non racconta storie.
fonte: L.Valdiserri – Il Corriere della Sera