(U.Trani) – Il cilindro di Baldini, sindaco di Roma (ma fuori del GRA: vive tra Londra e Città del Capo), non resta mai vuoto. Pallotta si fida del suo consulente che, dopo aver riportato Spalletti a Trigoria nel gennaio 2016, deve ora trovare il sostituto di Lucio che sta per fare salutare. Così «Frank», come lo chiamano a Trigoria, si è messo al lavoro da qualche settimana. E’ il manager di riferimento, almeno per la sfera tecnica, della proprietà Usa. Di base sta nella City, ma è in ogni luogo. Blitz ne ha fatti e altri ne seguiranno. Il presidente non gli ha messo fretta: basta che il tecnico abbia il profilo ideale. E cioè deve essere pronto a valorizzare i ragazzi del vivaio e, per il momento, non chiedere gli investimenti che il Financial Fair Play, fino al 2018, impedisce al club giallorosso. I contatti, avvertendo per correttezza Monchi (del resto pure il nuovo diesse lo ha scelto lui), con i candidati lievitano: in scena, il regista, ha appena riconvocato Blanc.
TENTATIVO INUTILE – Baldini, presentandosi nella Capitale lo scorso 22 marzo, ha provato a trattenere Spalletti, nel vertice in pizzeria con Pallotta e il management italiano del club. Niente da fare. Anche perché il presidente, davanti ai suoi collaboratori, avrebbe rispedito al mittente alcune richieste del tecnico (il condizionale ci sta, nonostante i tanti testimoni). Il consulente si è arreso quella sera. Ma la bandiera bianca l’ha usata per nascondersi all’uscita del locale di via Sardegna: tovaglia o asciugamano non si sa, ma non per travestirsi da sceicco, argomento che con lui è meglio non toccare più dal febbraio 2013. Da un mese, invece, la Roma sa che dovrà di nuovo voltare pagina. L’attuale tecnico, con «Frank» pronto ad aprirgli la porta del Tottenham (l’Inter, però, è alla finestra), ha già comunicato a qualche big che si farà da parte. Dzeko è tra questi. Basta ricordare che cosa disse il capocannoniere dopo Roma-Empoli di sabato 1° aprile: «Spalletti forse va via anche se dovessimo vincere qualcosa».
fonte: Il Messaggero