Il teorema del 148 — 74 gol segnati dalla Roma e 74 subiti dal Pescara — produce un doppio risultato che è logica allo stato puro: 1) i giallorossi battono un avversario in liquefazione e blindano il secondo posto, salendo a +4 sul Napoli; 2) il Pescara retrocede in serie B con cinque giornate d’anticipo, tra l’indifferenza dei suoi ultrà che disertano lo stadio.
La prima sostituzione di Spalletti (Grenier per Dzeko a 20’ dalla fine) entra nei misteri del calcio: tutti i romanisti in campo stavano cercando di far segnare il bosniaco — in serata poco felice — per aiutarlo nella corsa al trono dei cannonieri. Se c’era un giocatore da tenere in campo 90’ era Dzeko e invece è stato mandato sotto la doccia per primo. Le proteste del bosniaco, labiale incluso, aprono un caso cercato con il lanternino dal tecnico.
Spalletti è passato dal «se non vinco un trofeo me ne vado» a un più accomodante «se arriviamo secondi abbiamo fatto il nostro dovere». I toni sono molto diversi da qualche settimana fa e tutto può ancora accadere. Il presente è questo: finire l’opera, a partire dal derby di domenica prossima, e chiudere il campionato dietro alla Juventus. E poi si faranno i conti.
fonte: L. Valdiserri – Il Corriere della Sera