La Lega di Serie A sarà commissariata. E’ l’ultimo atto di un tira e molla durato due mesi e sette riunioni. Nessun accordo tra i club, né sul presidente né sulla riforma dello statuto. Altro nodo da sciogliere quello della ripartizione dei diritti tv. Oggi la definitiva presa d’atto dell’impossibilità di uscire dall’impasse: domani sarà il Consiglio federale a nominare il commissario della Lega Serie A, una sorta di traghettatore per gestire la fase di transizione in attesa di un accordo su tutte le questioni irrisolte.
Il presidente della Figc Carlo Tavecchio sembra vicino all’incarico di commissario, soprattutto dopo l’endorsement dell’ad della Juventus, Beppe Marotta. Al termine dell’assemblea, è proprio lui a parlare della situazione in Lega: “Auspichiamo, come Juventus, che il commissario sia il presidente Federale Carlo Tavecchio. La scelta, temporanea, deve rimanere in mano al sistema calcio. Tavecchio e’ stato da poco eletto con un sistema democratico. Naturalmente serve anche il confronto con il Coni e con il ministro dello Sport, Luca Lotti”. Marotta non fa drammi riguardo al commissariamento, a volte necessario nei grandi momenti di transizione. Ricorda i precedenti, tra cui quello di Giancarlo Abete nel 2009 all’epoca presidente della Figc. “Non c’è nulla di clamoroso – dice – non è una vittoria né una sconfitta. Non direi che è una fumata nera, piuttosto un momento di transizione molto importante con un cambiamento radicale dello statuto e della governance. Il commissariamento è già accaduto in passato e sempre in un momento di grande cambiamento. Non siamo riusciti a trovare l’accordo. E’ un confronto molto aspro tra società che si rispettano”.
L’attuale reggente Ezio Maria Simonelli ha tentato invano la via della mediazione. “Domani – ha annunciato al termine dell’Assemblea – ci sarà la nomina del Commissario. Ho fallito il tentativo di trovare una soluzione per le nomine. Ce l’ho messa tutta. Mezz’ora fa l’ho comunicato a Tavecchio“. Simonelli assicura che sono stati fatti passi avanti, tanto da arrivare vicini ad un accordo, ma le divisioni irrisolvibili riguardano soprattutto la modifica dell’articolo 19, quello della ripartizione delle risorse: “Neppure il Commissario, che non ha la bacchetta magica, riuscirà a risolvere la questione diritti tv. Li’ si è arenato il dialogo. Lo scoglio è anche il cambio di Governance e come sarà gestita la Lega in futuro. Siamo arrivati a un buon punto ma va ricordato che la Lega si appresta a gestire un bando da oltre 1 milione di euro. Non siamo in un momento di routine, bensì in un momento che condizionerà i risultati economici nei prossimi anni”.
Simonelli non si espone su una possibile candidatura di Tavecchio a Commissario in quanto “non sta alla Lega proporre candidature. Tavecchio ha una tale conoscenza del mondo del calcio da gestire al meglio questo momento. Io commissario? E’ un problema che non mi sono posto. La Federazione prenderà le sue decisioni”.
Fonte: ansa.it