(L. Loiacono) Non si risolverà mercoledì la questione dello stadio di Tor di Valle, quando invece potrebbe chiudersi definitivamente la conferenza dei servizi avviata nello scorso mese di novembre. E tutto, allora, dovrà ricominciare daccapo.
La strada, infatti, è ancora troppo lunga. A percorrerla, su due itinerari diversi, è il Campidoglio stesso: mentre la Giunta conferma l’interesse alla realizzazione dell’impianto, gli uffici tecnici fermano il vecchio progetto. Perché sempre di quello si tratta, visto che il nuovo in realtà non è mai arrivato. Mercoledì 5 aprile quindi, per l’ultima data prevista per la conferenza dei servizi, non si potrà che prendere atto delle diverse posizioni. Tutte negative.
Solo quando arriverà il nuovo progetto, i lavori potranno riaprirsi ma a questo punto i tempi si allungano. La Giunta Capitolina ha infatti approvato una delibera con cui si conferma l’interesse alla realizzazione dello stadio e si conferisce mandato al Dipartimento programmazione ed attuazione urbanistica di procedere alla revisione della determinazione del pubblico interesse, dichiarato dall’amministrazione Marino. La sindaca Raggi ha così illustrato il progetto futuro: «Un nuovo progetto che preveda la riduzione del 50% delle cubature, il potenziamento della ferrovia Roma-Lido, il miglioramento dell’accessibilità attraverso l’unificazione della via Ostiense e via del Mare, il superamento del rischio idrogeologico e la realizzazione di edifici a basso impatto ambientale e con elevati standard energetici».
Ma questa nuova delibera di indirizzo probabilmente non sarà sufficiente in conferenza dei servizi, soprattutto perché il Dipartimento Urbanistica del Campidoglio ha già confermato il suo dissenso al nuovo stadio della Roma, così come espresso lo scorso 1 febbraio. Sulla stessa posizione anche la valutazione negativa sull’impatto ambientale da parte della Regione Lazio e il parere della Città metropolitana che il 2 febbraio scorso, con un documento di 76 pagine, comunicò alla Regione il proprio “dissenso” sul progetto definitivo di a Tor di Valle indicando una lunga serie di prescrizioni per il superamento del parere contrario. Su tutto manca ancora, ad oggi, la delibera sulla variante del piano regolatore. E il nuovo progetto, da cui bisognerà necessariamente far ripartire tutto l’iter.