(G. Lengua) «Distruggere la Lazio. Sul campo ovviamente». È questo l’ultimo desiderio di Totti in vista del derby di domenica che per lui sa tanto di addio. Un desiderio che il capitano ha espresso ieri durante un evento che lo ha visto di nuovo King of Rome. Quasi duecento tifosi, infatti, lo hanno osannato in una piazza San Lorenzo in Lucina blindata dove Francesco ha presentato il Temporary Shop a lui dedicato e lo scarpino dorato pensato dalla Nike proprio in vista del suo ultimo derby. Spalletti permettendo, visto che nelle ultime 4 sfide alla Lazio Totti ha giocato appena 12′.
Il numero 10 si è seduto imbarazzato su un trono, immortalato come l’ottavo re di Roma. In pochi hanno potuto assistere alla scena nonostante il volere della Nike che sognava un evento di portata internazionale, con postazioni tv all’interno dello store (a dire il vero non troppo grande). «Il derby? È come tutti gli altri: da vincere perché sul campo, con tutto il rispetto, vogliamo distruggerli e dobbiamo vendicare la sconfitta in coppa Italia – ha proseguito Totti – Dobbiamo dare il 101%. Secondo posto? Viviamo questa lotta con serenità, abbiamo 4 punti di vantaggio e mancano poche gare anche se le prossime 3 sono dure (Lazio, Milan e Juve, ndr). Faremo di tutto». Nessuna domanda (e risposta) sul suo futuro o sul rapporto con Spalletti. Tanto amarcord («Il derby più bello è quello del 5-1 del 2002») e un pensiero al figlio Cristian: «Anche lui indosserà questi scarpini domenica perché ha un torneo in Toscana. Deciderà lui il suo futuro. Tra 4 anni lo giudicherò e rispetterò le sue scelte, ma se vedo che non va gli dirò la verità. Io so perfettamente che andando altrove avrei potuto vincere di più, ma ho deciso di seguire il mio cuore e vincere questa sfida, anche con me stesso. Il miglior trofeo è aver passato una carriera qui».
Dopodiché Totti ha dedicato foto e autografi ai tifosi. Un ragazzo gli ha urlato: «Non smettere». Una signora si è commossa. Il capitano vorrebbe rompere l’equilibrio nelle sfide di campionato alla Lazio: 12 vittorie, 12 pareggi e 12 sconfitte. E magari staccare Da Costa come migliore marcatore dei derby (11 gol). E poi? Dubbi, legati soprattutto al ruolo dirigenziale. Lui vorrebbe fare il direttore tecnico, ma sarà decisivo il parere del prossimo allenatore (sale Marcelino, ex del Villarreal). Intanto il presidente Figc Tavecchio lo invita a ripensarci: «È arbitro del suo destino, spero non sia il suo ultimo derby». Anche Capello lo coccola: «È un fuoriclasse assoluto».