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Il Messaggero E’ un Lucio dai tanti record, spesso fini a se stessi

(S. Carina) «Se torturi i numeri abbastanza a lungo, ti diranno qualsiasi cosa». Senza scomodare lo scrittore Gregg Easterbrook, appare alquanto singolare che la Roma continui collezionare record ma si trovi, ad aprile, fuori da due competizioni su tre e costretta a rincorrere in campionato la Juventus, avanti di 6 punti. Eppure non c’è partita, che qualche sito di statistica legato al calcio non partorisca numeri favorevoli ai giallorossi. Gli ultimi, martedì sera: «100 i gol in stagione della Roma», ha fatto presente l’ottimo Opta. Anche Spalletti ha tenuto a precisare che «nel girone di ritorno siamo quelli che hanno fatto più punti». Vero: 27 contro i 26 di Napoli e Juventus, migliore girone di ritorno della storia della società anche per percentuali di vittorie. E non finisce qui: Ruediger dopo la gara con l’Empoli si è complimentato con Szczesny per il tredicesimo cleen-sheet in campionato. E non va dimenticato che la rosa giallorossa è la più prolifica (9) considerando i giocatori subentrati dalla panchina. Dzeko, non solo è il capocannoniere del campionato ma ha addirittura superato il record del club per le marcature segnate in una sola stagione. E poi c’è Salah che con l’assist contro l’Empoli è già arrivato a quota 8, primato personale dopo 30 giornate.

DATI DA INTERPRETARE – Numeri importanti. Che però non dicono tutto. Perché poi andando a scavare, ti rendi conto che c’è chi ha fatto come te o meglio di te. Partiamo proprio dagli assist: Salah con 8 è fenomenale ma c’è chi ne ha fatti 9 (Anderson e Callejon). Le 13 gare senza subire reti in campionato è un dato fantastico ma c’è chi non ne ha subite per 14 (Juventus). I 23 gol in 30 gare di Dzeko in serie A sono un risultato favoloso ma poi ti accorgi che Belotti li ha segnati in 27 partite. Annotazioni che, vogliate crederci, non hanno il fine di sminuire l’operato della Roma e di Spalletti ma che desiderano solamente contestualizzarle in un torneo che vive una crisi tecnica senza precedenti. Della quale, a turno, si avvantaggiano un po’ tutti. Le prime 8 hanno 41 punti in più (484-443) della stagione scorsa. Si corre così tanto perché in serie A milita non una ma tre squadre hanno collezionato più sconfitte (21 a testa) nei top 5 campionati europei. La somma di punti del trio Palermo-Crotone-Pescara è di gran lunga (-14) la più bassa della storia della serie A. E non si ha memoria di ben 4 attaccanti che con 8 match da disputare avessero già toccato o superato quota 20 reti (con Higuain a 19 e Immobile a 18). Il Sassuolo lo scorso anno arrivò sesto con 61 punti. La disastrata Inter oggi è sesta e ne ha già 55. Tradotto: il rischio che molti avversari siano semplici sparring-partner è molto alto. E questo svilisce il torneo e altera i numeri. Ma soprattutto le percezioni di chi osserva.

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