Trenta partite giocate su 34 in cui era a disposizione, 2 saltate per squalifica e altrettante per riprendersi un po’. Da quando Toni Rüdiger è tornato nella rosa della Roma dopo l’infortunio al crociato dello scorso giugno, Spalletti è stato costretto ad impiegarlo praticamente sempre. Il giocatore dirompente e sicuro di sé che a San Siro si regalava anche un misterioso e irridente «balletto» verso Eder ha lasciato spazio a un calciatore certamente più stanco ma, a tratti, anche più nervoso. E i continui spostamenti tattici, oltre alle voci di mercato, di certo non gli hanno dato una mano. Ma il futuro dovrebbe parlare ancora giallorosso.
fonte: C.Zucchelli – La Gazzetta dello Sport