(D.Luciani) – Addio sogno Scudetto. Dopo l’Europa League e la Coppa Italia, la Roma saluta anche le velleità di rimonta sul carrarmato Juve fermandosi 1-1 all’Olimpico contro l’Atalanta mentre i bianconeri passeggiano a Pescara con la doppietta di Higuain. I giallorossi ripiombano a otto punti di distacco e ora devono guardarsi dal Napoli per il secondo posto, determinante per l’accesso diretto alla Champions League.
Non basta il solito timbro di Dzeko – 25 in campionato, 35 in stagione – ad inizio ripresa perché la Roma regala il primo tempo ad un Atalanta tatticamente perfetta. Senza il trascinatore Gomez e senza Spinazzola, Gasperini lascia Kurtic alle spalle di Petagna rinforzando la mediana con Cristante. La manovra romanista è troppo lenta, con Nainggolan e Salah che vengono intrappolati dai triangoli difensivi costruiti dai bergamaschi. Sulla sinistra non funziona bene l’asse Mario Rui-Perotti, che non riescono a spingere con continuità.
E’ l’Atalanta a passare sulle fasce con un Conti impressionante sulla sinistra: l’esterno salta netto Rudiger e mette preciso a centro-area dove Kurtic al volo fulmina Szczesny, 0-1. E’ il gol che corona il gran primo tempo dei bergamaschi: lo sloveno non dà libertà a De Rossi, Toloi cancella gli spazi sulla trequarti difensiva mentre Masiello-Freuler-Conti tolgono ossigeno a Salah. La Roma viaggia con le marce ridotte e chiude il primo tempo con un salvataggio di Manolas e Fazio su Petagna, lanciato a rete da un palleggio errato romanista.
Nella ripresa Spalletti inserisce Peres per Manolas, provando a spingere su entrambe le fasce. Mettendo l’Atalanta due minuti nella propria area, la Roma trova il pareggio: sul terzo cross, la difesa dell’Atalanta perde le distanze, Salah fa da torre per Dzeko che da due passi batte Gollini, 1-1. Con la spinta della Sud, la Roma carica a testa bassa: De Rossi scheggia il palo con una semi-rovesciata in mischia mentre Nainggolan rischia di distruggere la traversa con un bolide potentissimo. Il legno salva l’Atalanta e spegne l’euforia della Roma. Spalletti non la riaccende, tardando i restanti cambi. Meno di un quarto d’ora per El Shaarawy, cinque minuti per Totti.
Il capitano raggiunge Javier Zanetti al terzo posto delle presenze all-time in Serie A, 615, e nel poco tempo a disposizione disegna un traversone perfetto in area per Dzeko: il bosniaco sceglie la sponda dal disco di rigore ma nessuno lo segue.
Al fischio finale di Giacomelli, lo sconforto e la delusione si leggono chiari negli occhi dei giocatori della Roma. Sfuma la possibile rimonta. Ora c’è da difendere l’ennesimo secondo posto, indispensabile per porre le basi per la prossima stagione.