(F. Dassisti) – Solo tre gol in 14 partite decisive, le due di Champions, gli ottavi di Europa League, le semifinali di Coppa Italia e quelle con le Big di Serie A. Ben 20 nelle altre 22 partite di campionato, con una media tre volte più alta. Questione tecnica o psicologica?
23 gol in serie A, 2 in coppa Italia, 8 in Europa League. In totale fa 33 gol stagionali. Il che, solo tre giorni fa, gli era valso il titolo di miglior marcatore della storia giallorossa per i gol segnati in una sola annata. Ma i gol, parafrasando un detto caro al mondo dell’economia, si pesano, non si contano . E allora la storia da raccontare sul cannoniere bosniaco della Roma, capocannoniere della serie A, può diventare anche un’altra.
TUTTI I NON-GOL — Nella stagione in corso, infatti, Dzeko non ha mai segnato nei derby (non in campionato, dove la Roma all’andata vinse 2-0, ne’ in Coppa Italia). Non ha segnato in Champions nel doppio preliminare col Porto. Non ha segnato col Lione, negli ottavi di finale di Europa League. E ha segnato solo in due delle otto partite giocate contro le squadre che occupano le prime sette posizioni del campionato (all’andata con Inter e Napoli, ma non al ritorno).
MEDIE IMPAZZITE — La statistica è impietosa: in 14 partite “pesanti” (quelle che abbiamo preso in esame sopra) Dzeko è andato in gol solo 3 volte. E in quelle partite la Roma non si è certo astenuta dal segnare: ben 21 le reti siglate dei giallorossi. L’analisi non cambia se la si guarda con la lente della media gol: nelle 8 gare “pesanti” di serie A, Dzeko ha segnato 0,37 gol a partita. Media che si impenna nelle altre 22 partite: 20 centri, al ritmo di 0,90 gol per match.
TESTA E PIEDI — E allora? Dov’è il problema di Dzeko? Nella testa o nelle scarpe? Troppo impreciso quando la partita conta davvero o in difficoltà quando si alza il livello dei difensori avversari? Forse un mix dei due fattori, come dimostra ad esempio l’errore al 2′ minuto del derby, quando il bosniaco ha messo fuori da pochi metri il pallone che avrebbe scritto un’altra storia nella tiepida serata dell’Olimpico. Dzeko ha davanti altre 8 partite (ormai tutte di campionato). Di queste, la metà sono “pesanti”: Atalanta, Lazio, Milan e Juventus. Gli obbiettivi non mancano: battere il record personale, 36 gol nel 2008-2009 col Wolfsburg. Ma soprattutto difendere il secondo posto, e magari provare un miracoloso aggancio a una Juve ora lontana “solo” sei punti, e con lo scontro diretto all’Olimpico. Ma serve il Dzeko giusto: perchè ci sono gol che si pesano, non si contano.
Fonte: Gazzetta.it