(U.Trani) – Il calendario conta, da qui al traguardo, e bisogna tenerlo sempre davanti come principale riferimento durante lo sprint. Non c’è, però, solo quello. Lo sa bene Spalletti. Che, anche prima di mettersi in viaggio per Bologna, ha sottolineato quanto sia fondamentale, nell’inseguimento alla capolista, il miglioramento evidente della Roma in questa stagione. «Siamo più vicini alla Juve». Non per la rosa, avendo Lucio finalmente smesso di negare l’evidenza, ma per il rendimento. I giallorossi, nel paragone con il campionato scorso, vanno più forte. Così, nelle ultime 7 giornate, proprio i numeri da primato, soprattutto se saranno confermati fino al 28 maggio, potrebbero incidere sul piazzamento di fine torneo. Il toscano, e non per mettere in piazza la bontà del suo lavoro, punta soprattutto sulla continuità mostrata nei 31 match. E da confermare in questa fase cruciale, per spaventare i bianconeri e lasciarsi alle spalle il Napoli. Che diventa più pericoloso ora che non ha impegni infrasettimanali. Castelvolturno come Trigoria: il 2° posto ormai passa dal lavoro quotidiano. Per non restare con la lingua di fuori sul più bello. Anche Sarri, come Allegri che però sarà distratto dalla Champions, ha più ricambi, ma potrebbero non bastare per recuperare lo svantaggio.
TIRO AL BERSAGLIO – La Roma è salita ad alta quota in serie A a forza di gol: 69(addirittura 103 in 47 partite stagionali). Il Napoli ne ha segnati di più: 72 (62 quelli della Juve). Ma Spalletti ha il tandem offensivo più prolifico del torneo: Dzeko (24) e Salah (11) con 35 reti, sono davanti a Higuian (21) e Dybala (8), in coppia arrivati a 29 gol, e a Martens (20) e Insigne (14) appena avvicinatisi con 34. Lucio, nelle ultime 2 giornate (parziale di 5 a 0), è riuscito intanto a superare Allegri nella differenza reti che potrebbe ancora decidere il podio: saldo attivo di 43 gol (42 quello dei bianconeri). I campioni d’Italia hanno ancora la miglior difesa (20 gol subiti, 6 meno della Roma e 13 meno dei partenopei), probabilmente il segreto della loro leadership.
fonte: Il Messaggero