(A. Austini) – Sarri apre uno spiraglio alla Roma. O almeno così sembra, ascoltandole sue parole di ieri. Il contesto suggeriva tutt’altro: vigilia di Sassuolo-Napoli, De Laurentiis in sala stampa con Insigne per annunciare il rinnovo, un mattoncino per cementare il futuro. Il tecnico, invece, mette in dubbio il suo: «Il prossimo anno – dice Sarri – per me può essere anche l’ultimo qui. Sia io che la società abbiamo una clausola rescissoria». Un aspetto contrattuale già noto, perché l’allenatore ha voluto rimarcarlo? Nell’estate 2018, se trovasse un club pronto a spendere 8 milioni, potrebbe liberarsi dal Napoli senza discutere con De Laurentiis. La Roma ne è a conoscenza, come sa di non poter mettere subito le mani sul tecnico, ma l’incontro in Toscana tra Baldini e Sarri di qualche settimana fa è la prova di un tentativo. I due hanno una casa a pochi metri di distanza e il consigliere di Pallotta ne ha approfittato per capire i programmi del «vicino» Maurizio. «Se dovessi pensare di lasciare Napoli, la Roma c’è»: a grandi linee questo il discorso fatto da Baldini al coach che rappresenta l’obiettivo numero 1 nel mercato italiano, insieme a tanti altri, per la successione di Spalletti. «Cosa mi farebbe restare? Non lo so – ha proseguito ieri Sarri – non ci voglio pensare. Magari litigo con De Laurentiis e ci prendiamo a testate!».
Una battuta fino a un certo punto, basta ricordarsi il putiferio di Madrid. Il rapporto col presidente, così come è stato per i predecessori, è in continua altalena. E Sarri non se la sente di dichiarare amore eterno al Napoli. «Il nostro è un ciclo forte, ma per un futuro a lungo raggio ci sarebbero tanti ragionamenti da fare. Attualmente ci sono club più forti di noi, una società che ha il quarto o quinto fatturato può vincere uno scudetto solo grazie a un fatto occasionale. Se invece il Napoli lo vuole programmare, deve aumentare i ricavi. C’è bisogno di un passo in avanti per non farne uno indietro». Non esattamente lo slogano di un tecnico convinto di poter vincere. Non che la Roma può garantirglielo, tutt’altro, ma aspettando la risalita delle milanesi quello di Pallotta è almeno il secondo fatturato in Italia. Qualora lo spiraglio diventasse un varco, ci sarebbe comunque da discutere con De Laurentiis, che già alza il muro: «Mi piace facciano la corte ai nostri. Ma io i contratti li so scrivere e diventa complicato. Parlare non costa nulla, partono per prendersi questo e quello, poi si vedrà». Tradotto: se pagate quanto dico io, forse Sarri ve lo do.
Fonte: il tempo