Oggi Monchi saluta il Siviglia, saluta la sua gente. Una vita passata con quei colori addosso, fino all’addio annunciato qualche giorno fa. La sua prossima destinazione non è ancora ufficiale, potrebbe essere Roma, con le voci sul PSG che non lasciano tranquilli i tifosi giallorossi. Intanto, nel giorno di Siviglia-Deportivo La Coruna, la scena è stata tutta per Monchi al Ramon Sanchez Pizjuan. Prima del fischio d’inizio il Biris Norte, il cuore del tifo della squadra andalusa, ha esposto uno striscione dedicato a Monchi: “Gloria eterna leggenda sevillista”.
Dal centro commerciale di fronte lo stadio l’ormai ex direttore sportivo del club di José Castro non ha potuto non rispondere al suo popolo, prendendo in mano un megafono: “Grazie per questo omaggio che avete preparato con tanto affetto, vi porterò per sempre nel mio cuore. Se ne va il direttore sportivo, ma lascio un Guardiano. Da oggi, se qualcuno vorrà cercarmi, dovrà guardare il Gol Norte (il settore caldo del Sanchez Pizjuan, ndr) e io sarò lì”.
Monchi ha poi salutato tutto lo stadio con un giro di campo al fianco di tutti i trofei vinti nella sua avventura, in bella vista. I tifosi quasi lo veneravano, Ramon Rodriguez Verdejo non riesce a trattenere le lacrime e scoppia in un pianto a dirotto piegandosi sulle gambe, mentre indossa la maglia numero 16 di Antonio Puerta, sfortunato calciatore del Siviglia scomparso nel 2007 per un attacco di cuore. La società poi gli ha dedicato un tweet con un’immagine davvero toccante: “Ci hai insegnato a ruggire, grazie Leone!”
TÚ NOS ENSEÑASTE A RUGIR#GraciasLeón pic.twitter.com/1YiR8Zvyh7
— Sevilla Fútbol Club (@SevillaFC) 8 aprile 2017