(Nati il 7 giugno) – Lo stadio della Romadeve essere costruito; nonostante il contrasto interno alla nostra amministrazione cittadina; nonostante siano strati sprecati sette mesi; nonostante gli interessi contrapposti dei soliti noti. E una necessità per sistemare una zona abbandonata al degrado e per consentire alla società di fare quel salto di qualità che potrebbe eliminare il gap con la Juventus cannibale degli ultimi anni.
Oggi vanno tanto di moda i numeri; quelli della Maggica sono impressionanti per punti conquistati, vittorie ottenute, reti realizzate, distacco nei confronti di quasi tutte le inseguitrici, eppure quegli antipatici restano inavvicinabili. Questa considerazione la vorrei fare con Mister Spalletti. Lei ha stravinto con questa squadra. Ormai, noi tifosi ci accingiamo ad assistere alle gare di campionato con la consapevolezza di poter vincere sempre. Le squadre avversarie appaiono quasi rassegnate alla sconfitta, nello stesso modo in cui accadeva con la sola Juventus. Qualche commentatore è diventato talmente esigente, da dispensare 3 e 4 nelle sue pagelle anche fronte di un rotondo 3 a 0. I nemici atavici interni all’ambiente sono stati talmente messi alla berlina da essere costretti a ricorrere a pseudonimi per lanciare propri strali. Io a loro non la darei mai vinta: li faccia continuare a rosolare nella loro bile.
Della gara non parlo, ma innanzi al pubblico del Dall’Ara, dal palato fine perché abituato alla «squadra che tremare il mondo fa», mi inchino. L’omaggio tributato a capitan Totti poteva essere reso solo da tifosi civili e competenti.
P.S. I numeri hanno la loro importanza anche per quanto attiene alle norne federali. Se ti chiami in un altro modo il 22 bis viene applicato e sei fuori. Se ti chiami in un altro modo il 22 bis numero 3 viene abrogato. Impossibile da comprendere? Non importa, si scrive anche perché altri approfondiscano.
Fonte: il tempo