(L.De Cicco) – Il semaforo rosso dovrebbe accendersi stamattina, quando in Regione si riunisce per l’ultima volta la conferenza dei servizi sul progetto Tor di Valle. Secondo quanto filtrava ieri sia dalla Pisana che dal Campidoglio, l’organismo oggi dovrebbe bocciare definitivamente il progetto varato nel 2014 dall’ex sindaco Ignazio Marino. L’iter per costruire il nuovo stadio della Roma, con annesso «Ecomostro» di uffici e negozi, dovrebbe quindi ripartire da zero. Con una nuova conferenza dei servizi, anche se i privati sperano in uno “sconto” sui tempi della seconda procedura.
GLI OSTACOLI – A Palazzo Senatorio ieri ancora si parlava di una possibile «interruzione» della conferenza, per dare tempo al Comune di votare in Assemblea capitolina una delibera che contenga le modifiche approvate dalla giunta la scorsa settimana. Ma i tecnici della Regione sembrano orientati a non concedere un’altra sospensione (sarebbe la seconda, dopo quella di febbraio). Del resto, ragionano nei corridoi della Pisana, da quando è stata aperta la conferenza, a novembre, il Comunenon ha mai votato una variante urbanistica per autorizzare la costruzione dello stadio e del mega-complesso di alberghi, uffici e negozi. Manca una nuova delibera di interesse pubblico sulle modifiche pattuite con i privati (l’atto votato il 30 marzo è solo una memoria di indirizzo politico), nel frattempo i pareri spediti sia dagli uffici del Campidoglio che dai tecnici della Città metropolitana sono stati di «dissenso». Anche la Regione, in assenza di una variante al Piano regolatore, ha espresso una Valutazione di impatto ambientale negativa. Poi c’è il vincolo architettonico che ha deciso di apporre la Soprintendenza del Ministero dei Beni culturali, e quello «idrogeologico» introdotto nel 2015 dall’Autorità di Bacino.
fonte: Il Messaggero