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Il Tempo Spalletti: «Nel mio uovo niente contratto»

Spalletti

(A. Serafini) Per il momento non è prevista alcuna sorpresa all’interno dell’uovo romanista di Luciano Spalletti, soprattutto se l’argomento continua a puntare sempre e soltanto sul futuro. Nonostante gli sforzi di spostare l’obiettivo sulla sfida con l’Atalanta in programma oggi all’Olimpico, il tecnico toscano è costretto a chiudere nuovamente le porte, rimandando il tormentone al prossimo appuntamento: «Il mio contratto non è nell’uovo di Pasqua, non ci si trova sicuramente, se ne possono aprire quanti ce ne pare ma non sarà lì dentro. Ormai si va in fondo al campionato, se cercate stimoli nei contratti allora vi dico che ce ne sono più importanti del mio».

Come già successo in passato, Spalletti è pronto a lanciare un altro riferimento alla società, cercando di mantenere nel frattempo la bolla di protezione costruita intorno allo spogliatoio: «Secondo me si dovrebbe pensare al rinnovo di De Rossi – aggiunge l’allenatore – perché è un giocatore forte, di quelli che se vanno via non guadagni niente e che se poi vuoi ritrovare sei costretto a spendere molto. Si corre il rischio dello stesso pentimento che hanno avuto i dirigenti del Milan quando hanno visto passare Pirlo alla Juventus e Daniele ha ancora possibilità di fare campionati importanti. Queste sono cose fondamentali per dare forza al seguito di una società. Di allenatori ce ne sono tantissimi bravi e più giovani di me». Una battuta con il sorriso sulle labbra da sommare ai tanti indizi lasciati lungo la strada durante gli ultimi mesi. Meglio quindi concentrarsi sulla parte finale di stagione, 7 partite di campionato e la necessità di provare quantomeno a spaventare la corazzata juventina in testa alla classifica: «È ancora aperta la possibilità di quello che è stato il nostro modo di lavorare soprattutto finché la matematica ce lo consentirà. Quindi rimaniamo concentrati, applicati per quello che deve essere poi la miglior conclusione possibile della nostra corsa».

Dopo i complimenti rivolti all’impresa europea dei bianconeri contro il Barcellona, il tema è costretto a tornare sull’attualità della sfida con l’Atalanta, uno dei passi falsi compiuti dalla squadra durante il percorso in campionato. Anche se da quel secondo tempo disastroso giocato a Bergamo di cose ne sono cambiate molte: «Abbiamo lavorato, abbiamo fatto un percorso di crescita, secondo me siamo cresciuti nonostante ci siano delle cose che ancora non sono perfette. In quella partita non siamo stati bravi nel finale, non abbiamo sfruttato degli episodi. Le stesse difficoltà che incontreremo anche domani (oggi ndr) perché loro hanno mantenuto un passo costante in tutto il campionato. Ci sarà bisogno di una grande Roma, ma sono convintissimo che ci faremo trovare pronti». Con il vantaggio ulteriore di non imbattersi contro le qualità di Gomez (squalificato), uno dei sogni di mercato mai nascosti da Spalletti: «Meglio per noi, ma posso dire anche che il Papu è stato uno dei calciatori che ho guardato con attenzione quando ero allo Zenit. È un giocatore che mi piace e che se ci fosse stata la possibilità lo avrei voluto con me, però poi noi abbiamo preso altri giocatori forti come lui e dal grande rendimento. Kessie è un altro giocatore importante, se la Roma riuscirà a farlo diventare un proprio calciatore si mette in casa la possibilità di essere ancora più forte».

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