Profilo aziendalista, duttilità tattica e un grande feeling con San Siro. Ecco come Luciano Spalletti ha convinto l’Inter ad affidargli la panchina, anche se il corteggiamento ad Antonio Conte è stato lunghissimo e, secondo qualcuno, non ancora accantonato.
Agli alti e bassi del mercato, Spalletti ha rimediato spesso con grandissime intuizioni tattiche:Pizarro regista davanti alla difesa, Totti falso nueve (il massimo), Perrotta e Nainggolan trequartisti atipici. Ha giocato con la difesa a 3, con quella a 4 e con quella «a 3 e mezzo» (Napoli-Roma di questo campionato), che ammette di aver copiato dalla Fiorentina di Paulo Sousa. È uno studioso, ma non un dogmatico. Gli piace il lavoro al video, sul campo e in palestra.
Assieme a Walter Sabatini può completare la coppia perfetta per far ripartire una squadra dal settimo posto. Ama le sfide. Certo, l’ideale sarebbe non vendergli Perisic, che ha tutte le caratteristiche del suo giocatore perfetto. Ma qui si torna all’aziendalismo. A Roma aveva legato la sua permanenza alla conquista di un trofeo, che non è arrivato.
fonte: L. Valdiserri – Il Corriere della Sera