Questo pomeriggio Luciano Spalletti ha incontrato i giornalisti a Trigoria nella conferenza stampa che precede Roma-Genoa. Ecco le sue parole.
Quali sono le insidie maggiori che presenta la partita?
“Sono sempre le stesse, le insidie maggiori sono che la testa venga portata su un altro tipo di attenzione, ugualmente bellissimo e lucentissimo e importante, e si perda di vista l’obiettivo primario. Se no che festa sarebbe senza i 3 punti? Per cui la prima cosa, è da ricordare, noi dobbiamo fare la partita in maniera corretta e giusta come abbiamo sempre fatto. Bisogna esibire la nostra forza e mentalità, quello che è stata veramente la benzina che ci ha portato a giocarci questa partita”.
In cosa la squadra è cresciuta di più nella stagione?
“Di confronti ce ne sono stati tanti, forse la cosa fondamentale, che poi è quella che ricorderò, è di aver usato quella strategia che ogni volta si riparte da zero. Perché quando ti abitui a vincere, aumenta il film della tua persona e del tuo ego, spesso succede che poi diventa più un io che un noi, c’è bisogno del noi per vincere la partita, per vincere titoli e fare risultati. Se ogni volta che vinci una partita riesci a far capire che c’è da ripartire da zero, quella è la miglior medicina per arrivare agli obiettivi di squadra. Involontariamente il meccanismo che si consuma è quello che ho detto prima. Il ripartire da zero è stato fondamentale, noi non abbiamo mai preso imbarcate. Abbiamo perso delle partite fondamentali che non ce le dimentichiamo, voi ce le ricordate, ma noi non le dimentichiamo e ne abbiamo fatto uso. Però abbiamo vinto anche tante volte e siccome ne abbiamo vinte tantissime, succede che poi ammorbidisci oggi, togli qualcosa oggi e domani, gli altri mettono tutti gli elementi e le qualità che ci vogliono per crearti problemi. Il ripartire da zero tutte le volte è stata la qualità di questa squadra”.
Totti domani gioca dal primo minuto? Cosa significa questa ultima partita con la Roma per un giocatore come Totti?
“Totti giocherà un bel pezzo di partita, il pezzo più importante secondo me. Cosa significa Totti? Essere fortunati, io ho avuto la possibilità di apprezzarlo non solo durante la partita, ho potuto vedere la qualità del suo piede, delle sue giocate, le sue intuizioni geniali prima che uno se ne accorga. Sono uno fortunatissimo. Penso che ci sia qualche altra cosa che lo riguarda: io l’ho visto segnare per tante volte, mi è successo di essere presente tante volte quando ha fatto gol, ce ne sono molti che potrebbero essere messi in fila come i più belli, ma rischi di mettere alla trentesima posizione uno che potrebbe essere alla prima, non puoi metterli tutti alla stessa riga. In questa cosa qui c’è un po’ da vedere quello che sarà il suo sentimento, che cosa gli dice di fare, lui ancora effettivamente si deve esprimere. Ieri mattina in palestra l’ho visto, vorrei sentirlo contento della decisione per il suo futuro”.
Domani sarà l’ultima partita di Spalletti alla Roma? O aspetterà l’arrivo di Pallotta per il futuro?
“Bisogna arrivare in fondo come ci siamo detti. In questa partita c’è tutto quello che stiamo cercando da un anno, bisogna essere bravi nella coerenza della strategia di lavoro. Nel programma giornaliero ci sono cinque minuti di confronto con la squadra, quando noi ci siamo parlati questo era un obiettivo fondamentale per far felici i nostri tifosi, non vogliamo sbagliare niente e dobbiamo essere tutti concentrati per questa vittoria, sono tre punti fondamentali per far venire bene la festa, sennò la festa ce la fanno gli altri. Il Napoli con la Sampdoria probabilmente vince, gioca bene a calcio, non molleranno fino all’ultimo. Abbiamo ribaltato la situazione dopo una sconfitta importante, abbiamo tirato fuori gli artigli e abbiamo rimesso in carreggiata la nostra squadra, che è una squadra fortissima. E’ una squadra che qualche volta ha perso, ma non ha mai tradito. Di questi calciatori ci possiamo fidare, è una squadra da Roma, tutte le volte ha fatto vedere il proprio valore”.
Qual è il ricordo che la lega di più a Totti? Quella che le può aver dato fastidio?
“Il pensiero che mi lega di più a Francesco è quello della qualità del giocatore, della forza, della personalità quando entra in campo. Una qualità fondamentale per il calciatore, visto che tutti si va a prendere in considerazione le cose visibili, è il carattere. Quando sei in una situazione dove tutti ti fanno sentire scomodo e tu prendi e fai vedere la cosa contraria, che “qui comando io, datemi la palla sui piedi e vi faccio vedere io”. Toglie responsabilità agli altri calciatori, come fa il campione. E’ una qualità importantissima per i risultati della squadra. Quello che mi ha dato fastidio? Nessuna. A volte non ho condiviso le sue prese di posizione, anzi qui siamo un po’ colpevoli tutti, perché l’abbiamo un pochettino creato questo grandissimo calciatore che può ricoprire qualsiasi situazione che lo riguardi perché è Totti. Ne ha molte di qualità, in qualcuna bisogna che lui faccia ancora più conoscenza. Essere il leader della squadra e il capitano vuol dire qualche volta donare tutto quello che hai te agli altri. Lui probabilmente lo avrebbe fatto e lo ha fatto, ma agli altri non è arrivato lo stesso messaggio, vuoi un pochettino per noi tutti. E’ stato messo davanti in ogni performance, magari annullando la qualità di un altro calciatore, che dal punto di vista di un allenatore, di un club, di una tifoseria dovrebbe essere un po’ sviluppata, nel senso che la Roma deve vincere, non ci dobbiamo accontentare se ha vinto Totti, che ha vinto tanto. La Roma deve vincere e Totti deve saper far usare tutti i suoi successi per far vincere. Siamo qui a dire le stesse cose: la Roma non ha vinto niente e quindi c’è dentro il comportamento di Totti, anche se lui dei numeri importanti li ha fatti. Questa cosa qui a volte c’è stato qualcosa, anche questa potrebbe essere una chiave, non solo che nello spogliatoio ce l’hanno con me. Tu mi tiri dentro questo discorso e dite che ce l’ho con Totti, ci si mette contro e viene usato qui. Nella volta precedente lui sbagliò sei rigori di fila in una stagione. Tutte le volte D’Ubaldo titolava: “Il prossimo lo tiro io”.
Interviene D’Ubaldo: “Lo diceva lui”.
Continua Spalletti: “Lo scrivevi te. Quando uno sbaglia tre rigori si può cominciare a parlarne di far tirare altri, ma se vai a parlare con gli altri ti dicono lo tira Francesco. Il prossimo lo tiro io, il prossimo lo tiro io, ma magari se se ne segnava uno si facevano più punti. Questa cosa mi andò poco bene. Secondo me, ed è un discorso generale, Totti è un dono che ci è stato fatto, a tutti quelli che amano questo sport. Tutti lo hanno potuto usare e vedere, gli vogliamo tutti bene. Poi ogni tanto Totti viene usato per altri fini, anzi fammi fare un appello. Lasciate far a Vocalelli qualche volta la pagina come vorrebbe, sennò poi diventa acido, velenoso, vuole stanare, vuole stanare e poi è stanato. Vuol far vedere che gli vuole bene e poi lo usa. ‘Totti stana la Roma’ è una cosa brutta, crea dei problemi prima di una partita come questa. Menomale che si è ricreduto, vi vuole serenità, divertimento e sorriso. Lasciate fare a Vocalelli il titolo che vuole in prima pagina”.
Ci può confermare che sarebbe l’Inter la piazza prescelta in caso di secondo posto?
“Io ti confermo che voglio fare le cose migliori per la Roma. Ho detto “se non vinco vado via”, ma l’ho detto per assumermi delle responsabilità in quel momento. Si tenta di andare sempre a mettere un po’ di veleno affinché ci si morda tra di noi. Si tenta di remare tutti nella stessa direzione, che è quella di fare grande la Roma, per fare grande la Roma c’è l’attenzione per vincere questa partita qui. Tutti i giocatori entreranno in campo per ottenere questo risultato”.
Se dovesse andar via la Roma sarebbe costretta a prendere il 14° allenatore in 14 campionati, vuol dire qualcosa? E’ complicato lavorare qui?
“No, non è complicato, è una situazione corretta, l’essenziale è che se si lavora nella stessa direzione siamo un corpo unico. Ho letto dei nomi, succede, sono situazioni che si possono fare, fa parte dell’intuizione, della professione che facciamo. Io non so se il prossimo anno la Roma avrà cambiato allenatore, noi ci rincontreremo in settimana. Domani c’è da dare spazio a quello che succede in senso di sviluppo di partita. Ma c’è da dare spazio a Totti, lo spazio è tutto per lui. Noi ci si rivede lunedì, martedì, sarebbe bene anche con la società, per dirsi le cose insieme, siamo insieme e si parla di quello che è l’ordine del giorno in quel momento lì”.
D’Ubaldo replica sulla scelta della prima pagina del Corriere dello Sport…
“Io ero uno spettatore di Sky, poi ho letto il giorno dopo qualcosa di differente. ‘Totti stana la Roma’ è un termine a me caro, si stana il centrocampista avversario, il mediano davanti alla difesa, l’originalità è degli allenatori e dei cacciatori, si stana la volpe. Si gioca in tre quarti perché se si riesce a giocare dietro il mediano avversario rompi la linea difensiva e allora vai nel buco. Li c’è tutto nello stanare il mediano, la linea difensiva ti sta addosso e ti lascia spazio dietro di loro. Se la linea difensiva scappa e ti lascia campo hai meno possibilità. Ognuno ha il suo lavoro”.