(U.Trani) – Il nuovo allenatore della Roma, a meno di un’improvvisa accelerazione che lo stesso management di Pallotta per ora continua a negare, potrebbe essere annunciato dopo tre finali che chiuderanno la stagione. E quindi nel primo weekend di giugno: a Cardiff, sabato 3, c’è Real-Juve con in palio la Champions e fino a quella notte ogni ribaltone è possibile. Nessuno a Trigoria, e a quanto pare nemmeno a Boston, ha fretta di ufficializzare il sostituto di Spalletti, a prescindere da quale sarà la sistemazione dell’attuale tecnico. Di sicuro le due coppe che si assegneranno sabato a Wembley e a Saint Denis dovrebbero aiutare a chiarire alcune situazioni ancora in sospeso. Al club giallorosso interessa poco il verdetto della FA Cup, in campo il Chelsea e l’Arsenal, perché in Inghilterra guarderanno solo l’Inter e Lucio per capire se Conte resterà ancora a Londra. Monchi e gli altri dirigenti attendono invece il risultato della sfida per la Coppa di Francia tra il favorito Psg e l’outsider Angers: Emery, candidato di lusso nel casting della proprietà Usa, si giocherà la permanenza a Parigi.
PERCORSO IDENTICO – La Roma, proprio come l’Inter, aspetta e spera. Senza, però, potersi sentire al sicuro: non è detto che lo spagnolo ex Siviglia venga esonerato ad un anno dalla scadenza del contratto. Nemmeno se dovesse perdere la coppa. Anche se, dopo l’eliminazione umiliante in Champions con il ko storico contro il Barcellona e la sconfitta inedita nella Ligue 1 con il titolo lasciato al Monaco, la proprietà qatariota potrebbe metterlo in discussione. L’anno scorso esonerò Blanc a sorpresa. E non è da escludere che, pure in caso di successo, possa concedere il bis alla fine di questa stagione. Emery vorrebbe rimanere a Parigi e il suo amico Monchi lo sa. Ma ha ancora qualche giorno a disposizione per attendere la decisione del Psg. Il rapporto tra il nuovo ds giallorosso e l’allenatore è improntato sull’amicizia e la stima. Potrebbero, dunque, riprendere a lavorare insieme a Trigoria come se non si fossero mai separati.
VALUTAZIONE IN CORSO – Se per Emery pesano i risultati, magari non quelli recenti, per Di Francesco sono i metodi di lavoro a convincere Monchi e il management di Pallotta. Lo spagnolo, serio e preparato, avrebbe comunque bisogno di tempo per conoscere il nostro calcio. L’italiano, in questo senso, è già pronto. Perché, dopo essere stato calciatore e team managergiallorosso, ha fatto la gavetta necessaria proprio per non sfigurare in un grande club (come è successo a Spalletti, Allegri e Sarri, i top della serie A). Sa comportarsi e confrontarsi con i giovani, come chiede il presidente giallorosso. E lo farebbe pure con l’amico Totti che, da lunedì, ha la possibilità di iniziare la carriera da dirigente. Fino a domenica sarà ancora calciatore. Basta andare nei Roma Store per rendersene conto. Dove è in vendita, a 100 euro, la maglia dell’anno prossimo: sarà indossata dai giocatori, per la prima volta, contro il Genoa. Da Francesco per l’unica.
fonte: Il Messaggero