Ciao France’. Io finché non me lo dici tu non ci credo, ma l’aria che tira qui a Roma ‘sti giorni è diversa dal solito. Sai Capitano, nella vita di certezze non ne abbiamo tante, con il passare del tempo le situazioni cambiano, tanti passano, qualcuno resta, certi giorni sei felice e ti sembra di avere tutto, altri pensi di essere la persona più inutile e sfigata del pianeta. Ecco, se dovessi descrivere cosa sei per me con una parola direi senza dubbio: CERTEZZA. Sembra che dall’anno prossimo questa mia certezza sia destinata a cadere. Lo sapevo in fondo, prima o poi doveva succedere, è irrazionale pensare che avresti giocato tutta la vita, ma cosa c’è di razionale nel nostro rapporto? Adesso inizierà una vita diversa anche per me, perché la Roma senza Totti non l’ho mai vista e temo non mi abituerò mai a vederla. Le tue gesta verranno tramandate eternamente, sarai sempre il re e soprattutto la favola più bella di questa città. Semplicemente e per sempre grazie, da un ragazzo che hai fatto sognare.
Caro amico, lei concludeva con la preghiera di far giungere la sua lettera a Totti. Nel momento del distacco, dicevano i saggi, è opportuno ricordare ciò che si è avuto piuttosto che quello che si perde. Se «France’», come mi permetto di chiamarlo anch’io nell’occasione, davvero metterà la parola fine alla sua carriera di giocatore d’epoca, mi scappa una solitaria standing ovation. E’ un genio del calcio, divertente ed efficace come pochi.
Fonte: Gazzetta dello Sport