Domenica sera Totti è entrato in campo nel recupero, per due minuti, e non ha toccato mai il pallone. Alla fine è filato negli spogliatoi, senza andare con i compagni sotto la curva Sud. La faccia scura, lo sguardo in direzione ostinata e contraria a quella di Spalletti, che forse voleva stringergli la mano ma ha presto desistito. È andato via dall’Olimpico da un’uscita secondaria.
La domanda è: dopo l’addio del 28 maggio — a cui sarà presente anche Pallotta —Totti e Spalletti potranno lavorare insieme, uno come dirigente e l’altro come allenatore? Monchi ha detto: “Aspettiamo che decida lui, ha chiesto di concentrarci sulle ultime partite e ha ricordato come il bene della Roma sia più importante rispetto a tutti noi”.
E Spalletti? Paradossalmente la vittoria di domenica sera può allontanarlo dalla Roma e avvicinarlo all’Inter: Spalletti ha dimostrato di saper battere la Juventus e l’obiettivo del gruppo Suning è mettere in discussione il prima possibile lo strapotere bianconero. La Roma ha già una soluzione, nel caso in cui Spalletti saluti e vada via? La lista è breve: Emery, Paulo Sousa e Di Francesco. Ma un ultimo tentativo per far restare Spalletti sulla panchina sarà fatto.
fonte: L. Valdiserri – Il Corriere della Sera