(F.Riva) – Premesse doverose, altrimenti sembra tutto decontestualizzato: 1)che Radja Nainggolan sia – fieramente – tra i “nemici” numero uno della piazza bianconera, nessuno lo scorda e lo ignora, men che meno alla luce degli ennesimi botta e risposta avvenuti ieri via social con tifosi juventini; 2) che lui guardi alla Juventus come al primo degli antagonisti da battere, è ugualmente acclarato. Però c’è un però. Anzi, ci sono diversi però. E le premesse di cui sopra non fanno altro che conferire un peso specifico ancor più incisivo ed un valore ancor più alto a questi “però”.
PHYSIQUE DU ROLE – Però… i senatori bianconeri guardano al campione belga(perché di campione si tratta, questo è fuori discussione) con grande rispetto e ammirazione. Tra big – calibri del tipo di Gigi Buffon, Giorgio Chiellini per intenderci – funziona così: più uno ti crea difficoltà e problemi, più finisci per rendergli atto delle sue qualità. E così non sono mancati commenti positivi su Nainggolan. Roba del tipo: lui sarebbe “uno dei nostri”, “lui ha spessore”. Ha il physique du rôle, insomma.
I CLUB – Per chiudere il quadretto, c’è il giudizio della società bianconera. Che Nainggolan aveva già provato a prenderlo quando questi era ancora un giocatore del Cagliari. I vertici juventini da tempo ritengono il giallorosso un elemento in grado di alzare ulteriormente il livello della rosa, e monitorano attentamente la situazione in cerca di eventuali spiragli. Nel mercato, mai dire mai è uno dei motti dell’amministratore delegato Beppe Marotta. La Roma, del resto, è nelle condizioni di dover cedere un pezzo pregiato per le ormai note questioni di fair play finanziario e se non dovessero giungere cifre ritenute all’altezza (si parla di circa 40 milioni di euro) per Manolas, allora potrebbe finire proprio Nainggolan tra i papabili. E non è un caso che l’Inter abbia già iniziato a pianificare eventuali strategie (a maggior ragione nel caso in cui Antonio Contedovesse approdare sulla panchina nerazzurra). In sostanza, nel caso, ci sarà da battagliare. Poi, come anticipavamo, è chiaro che in parte Nainggolan s’è compromesso nei confronti dei tifosi bianconeri (per prima cosa, si premurerà di ribadire che «Io alla Juve non ci vado»). Ma attenzione innanzitutto a dare troppo peso a quella chiacchierata rubata all’uscita di Trigoria in cui il belga sparava a zero sui bianconeri. Ci sono altri casi di retromarcia repentini (da capitani del Torino a simboli del Napoli). Quanto ai tifosi juventini anche più accaniti, beh, almeno una parte a prescindere da tutto potrebbe preferire averlo con piuttosto che contro, un giocatore completo e decisivo come Nainggolan.
fonte: Tuttosport