(F. Ferrazza) «Avrei giocato anche con una gamba sola», ha continuato a ripetere a chiunque glielo chiedeva, lui che è diventato un po’ il simbolo dell’antagonismo alla Juventus. Ed è Nainggolan a confermare, a qualche giorno di distanza dalla vittoria sui bianconeri – con tanto di suo gol festeggiato in maniera piuttosto animata – una grande antipatia nei confronti del club di Torino. «Non ero al massimo, avevo un problema al polpaccio, ma la partita mi stimolava così tanto, che ho voluto scendere in campo a tutti i costi. Sentivamo la pressione perché la vittoria del Napoli ci obbligava a vincere e abbiamo vinto meritatamente».
Cambia proprio espressione quando parla della Juventus e non si fa problemi a rispondere a tono, attraverso le frequenze ufficiali di Roma Radio, alle provocazioni dei tifosi avversari. «Loro mi cantano uomo di m… bene, questo uomo di m… gli ha fatto gol». L’undicesimo gol in campionato, per la precisione, con la squadra giallorossa a meno quattro dalla vetta, a due giornate dalla chiusura del campionato. «È grazie allo stile di gioco di Spalletti che ho segnato tanto – continua Nainggolan, vicino al rinnovo contrattuale col club di Trigoria – mi ha messo nello stesso ruolo in cui fece giocare Perrotta e mi sto divertendo. Siamo a quattro punti dalla Juve, finalista di Champions, da questo punto di vista possiamo essere soddisfatti. Ora il secondo posto dipende solo da noi, pensiamo a battere il Chievo e il Genoa».
Con un punto di vantaggio sul Napoli, la Roma dovrà cercare di consolidare il ruolo di vicecampione d’Italia a cominciare da Verona sabato prossimo. Contro il Chievo sarà l’ultima partita di Francesco Totti con la maglia della Roma in trasferta. Il numero dieci sarà salutato dal pubblico e dal club veronese con la consegna di una targa celebrativa della sua carriera. Un altro riconoscimento importante lontano dall’Olimpico, dopo il tributo che gli ha dedicato San Siro. Saranno tantissimi i tifosi della Roma al Bentegodi, provenienti dalla capitale e dal nord Italia. Contro il Genoa poi è in programma la festa di saluto a Francesco, che si trova però nelle scomode vesti di invitato ad una festa a cui non avrebbe voluto partecipare.
Si fanno infatti sempre più insistenti le voci provenienti dagli Stati Uniti secondo cui Totti potrebbe accettare la proposta del Miami. La società americana è allenata da Nesta, ex collega con cui il capitano giallorosso è molto amico. Questa potrebbe essere la chiave del clamoroso trasferimento del numero dieci, che si sente ancora giocatore.
Intanto nell’ultima con la maglia della Roma contro il Genoa, tra gli invitati ci sarà anche Alessandro Florenzi, fermo per il secondo infortunio al ginocchio. «Tornerò in campo solo quando starò veramente bene – la prudenza dell’esterno ai microfoni di Edicola Fiore – Non mi sono dato tempi di recupero perché è stata una brutta ricaduta». Il rientro del ragazzo è previsto per fine ottobre- inizio novembre, senza questa volta forzare i tempi. Florenzi si è dato intanto al tennis, come spettatore, assistendo all’incontro tra Fognini e Murray, martedì sera, insieme a Totti, El Shaarawy, De Rossi e Mario Rui.