(M. Pinci) Sui social corre come un epitaffio: “La Roma non ha perso per il silenzio della Curva Sud. Ma per il suo silenzio, la Curva Sud ha perso la Roma”. Più che il risultato del derby, a colpire al cuore i romanisti è stato altro. Il gelido, inspiegabile silenzio della loro curva.
Annunciato sabato notte da un comunicato del gruppo “Roma”, che motiva la scelta con le misure cautelari emesse pochi giorni fa per l’aggressione a uno svedese da personaggi già daspati. Prima la solidarietà tra ultrà, poi la Roma, e pazienza se è un derby: questa la scelta fatta dal cuore del tifo.
Scelta che molti hanno provato a contestare prima, a disattendere poi, intonando timidi cori di sostegno. Ma è difficile se, a essere buoni, una curva ti “suggerisce” di tacere. Anche De Rossi, dopo il gol, sembrava dire” forza, non vi sento”. Non è bastato, almeno fino a quando uno dei gruppi storici ha preso in mano la situazione sostenendo la squadra con metà curva. E innescando un vivace scambio d’opinioni – e non solo – tra gruppi diversi. Ma il risultato non cambia: il tifo romanista, per un derby, è rimasto ostaggio di chi per un daspo è dovuto restare a casa.