(S. Carina) Siparietto di Francesco Totti con un fotografo, alla stazione Termini, prima della partenza per Verona: «Scusa France’, ti devo fare molte foto». Pronta la replica del numero 10: «Tanto me le fai l’anno prossimo». Spalletti, poche ore prima a Trigoria, si presenta inversione “rombo” (allusione al modulo del Chievo): «Per me e i calciatori esiste soltanto il Chievo. Chievo e solo Chievo. Dobbiamo credere alle due partite con Chievo e Genoa comes e fossero quelle con il Porto. Anche durante la settimana ho firmato gli autografi scrivendo Spalletti rombo…».
Un impegno, quello di oggi, che nonostante la squadra di Maran abbia staccato da tempo la spina (5 sconfitte, 1 vittoria e 2 pari nelle ultime 8 gare) viene dipinto come un Everest difficilissimo da scalare: «Sono forti, hanno messo in difficoltà squadre più titolate. Sono tra i primi in serie A per le verticalizzazioni improvvise, lanciano di più,sono i più bravi sui rimbalzi e le seconde palle». Nemmeno la solita domanda su Totti lo fa scivolare: «Lui è stato, è e sarà una leggenda. Lo tratto come uno della squadra e a volte l’ho penalizzato, ma faccio la formazione pensando solo a portare vantaggio alla Roma. Si è meritato quello che gli sarà tributato quando smetterà».