(E. Bernardini) La voce è pacata ma si sente chiaramente la rabbia, nei confronti di chi, a detta loro, ha mistificato la realtà di quello che è successo nella notte tra giovedì e venerdì. Parla a ruota libera, Riccardo ultras degli Irriducibili Curva Nord e speaker della Voce della Nord. E lo fa con piglio deciso di chi sa bene cosa deve dire: «Voglio gettare acqua sul fuoco a comando fatto su di noi» dice. «La cosa grave è che è stato creato un mostro che non c’è. Sapete cosa significa goliardia? Ecco, quello era il senso dello striscione e delle bambole gonfiabili».
Questo lei lo chiama sfottò o goliardia?
«Questo significa vedere il torbido dove non c’è. Bastava ridurre tutto ad una goliardata. Volevamo rappresentare il forte stato depressivo in cui versano i tifosi e i giocatori della Roma dopo l’ultimo derby perso e l’eliminazione per mano della Lazio dalla Coppa Italia. Tutto qui».
Decisamente di cattivo gusto.
«Il cattivo gusto è chi butta fuori di casa degli italiani lanciando mobili e vestiti dalla finestra. Questo è il cattivo gusto che c’è a Roma. Come gli immigrati che fanno sesso a cielo aperto a due passi dal centro».
Quindi nessuna minaccia?
«Assolutamente. Noi non volevamo minacciare nessuno. E’ chi scrive Roma choc per avere più click che fa dei danni incredibili. Perché non c’era nessun tono minaccioso o di avvertimento in quello che abbiamo fatto. Non ho visto stessa indignazione per chi ride parlando di razzo in faccia in radio o lo scrive sui muri di Roma. Ritengo che sarebbe più opportuno dire che è da tempo che non succede più nulla in curva».
Inizialmente si era parlato di tifosi romanisti.
«Questo perché non si va a fondo, basta gettare il mostro in prima pagina. Il termine minaccia genera tutta una serie di conseguenze che chi sta dietro un pc nemmeno sa. Si fanno danni gravi. Per evitare poi confusioni dalla prossima volta firmeremo tutto. Abbiamo fatto anche un comunicato per spiegare il nostro punto di vista».
E la scelta delle maglie dei giocatori?
«E’ del tutto casuale. Nessuna dietrologia».