(M.Ferretti) – Guardando Inter-Sassuolo, domenica scorsa all’ora di pranzo, è venuto quasi automatico pensare alla Roma. Perché, oggi, Inter, Sassuolo e Roma sembrano legate da un filo comune. Osservando la pochezza della squadra nerazzurra, ad esempio, c’è venuto in mente Walter Sabatini e, non a caso, pure Luciano Spalletti. Il nuovo capoditutto della Suning non dovrà faticare più di tanto per migliorare l’attuale rendimento della Beneamata: ecco la nostra riflessione, dopo la sua quarta sconfitta di fila. Compito facilitato, insomma, perché un conto è migliorare una squadra forte e un altro, molto diverso, una sprovveduta tatticamente. E così abbiamo pensato anche a quanto potrebbe essere facile il lavoro di Lucio, qualora lasciasse la Roma e venisse chiamato dall’amico Walter al capezzale della squadra nerazzurra. Lui, del resto, l’ha affermato pubblicamente alla vigilia della partita con la Juve («Io ancora con Sabatini? Perché no…») e, dunque, non ci sarebbe alcuna sorpresa. E il Sassuolo che c’entra?C’entra, c’entra… E non solo perché è una squadra carica di (ex) romanisti. Il pensiero è andato a Eusebio Di Francesco, indicato da più parti come uno dei possibili/probabili sostituiti di Spalletti sulla panchina della Roma («Può darsi che stia trattando con la Roma», ha dichiarato ieri Carnevali, dg emiliano), specie dopo il “Io resto al Milan” di Vincenzo Montella. Di Francesco è un bravo tecnico (non serviva il successo sull’Inter per averne conferma) e una persona per bene: chissà se questo gli basterà per tornare nella Capitale, non più come collaboratore di Lucio (era il suo dirigente accompagnatore).
fonte: Il Messaggero