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Roma, Perotti: “Ieri vittoria non facile. La caviglia sta bene, ho preferito non rischiare. Battiamo la Juve per i tifosi”

Intervenuto a Roma Radio, l’argentino Diego Perotti ha parlato del suo momento in casa giallorossa:

Come ti senti?

“Bene ho ricevuto una botta ma non si è gonfiata la caviglia. In un paio di giorni spero di tornare in campo. Ho finito il primo tempo con dolore, nel dubbio ho pensato fosse il caso di uscire perché non ero al 100%”.

Tu migliore in campo nel primo tempo. Troppi infortuni quest’anno?

“Sono arrivato l’anno scorso e ho giocato sempre, quest’anno ho almeno 40 partite sulle gambe. Ho dovuto stringere i denti ma in passato magari non giocavo. Dal Genoa a qui ho rafforzato la mia resistenza, certo se non sei al top è dura in Serie A”.

Grande risposta ieri della Roma, vi sapete rialzare sempre?

“Non era facile a prescindere dal Milan e dal risultato. Arrivavamo dalla sconfitta dura del derby, sapevamo della vittoria del Napoli. Abbiamo fatto tutto nella maniera giusta, il mister ha saputo leggere la loro formazione e in campo abbiamo dato la risposta giusta”.

Stai imparando a difendere di più quest’anno?

“La mia carriera a Siviglia ero da esterno sinistro e l’andata-ritorno ce l’avevo. Non sono un gran difensore, preferisco attaccare ma sapevo che De Sciglio spingeva molto, poi c’è Suso che è bravissimo e dovevo aiutare Juan Jesus. Mi manca di difendere meglio, ma l’avevo già fatto. L’anno scorso da falso 9 difendevo meno, ma sulla fascia devi aiutare per forza”.

Vuoi lanciare un messaggio a Donnarumma per la grande parata su di te?

“A El Shaarawy ho chiesto come fa a fare sempre gol calciando sul secondo palo. Quando ci provo io o la prende il portiere o va fuori. Donnarumma ha fatto una grandissima parata, un’altra anche su Radja, è molto bravo. Ma abbiamo vinto e questo è l’importante”.

Ti alleni nelle situazioni tattiche sulla fascia con Salah?

“La velocità di Momò è straordinaria e io purtroppo non la ho. Ieri penso che De Sciglio non è stato aiutato da Suso nell’uno contro uno, io quando prendo la palla guardo la posizione del corpo dell’avversario e provo ad andare dall’altra parte. Mi piacerebbe avere la velocità di Salah per fare cose ancora migliori. Cerco spesso di andare sul fondo piuttosto che rientrare sul destro, mi sono allenato molto sul cross col mancino, così ho più possibilità di giocate”.

Domenica c’è la Juve. Quanto è importante batterla?

“Dopo la sconfitta del derby di Coppa Italia e quella in Europa League dobbiamo rifarci. Avevamo la possibilità di giocare la finale all’Olimpico con la Juve in coppa. Dovremo dare il meglio per noi e per i tifosi che sono un po’ incazzati, è giusto che sia così. Abbiamo fatto 9 mesi bellissimi, poi in 10 giorni non abbiamo mantenuto lo stesso livello. Con il Lione c’è mancato solo il gol, ma questa partita può darci la fiducia giusta anche per il prossimo anno. Il secondo posto è fondamentale”.

Sarà la domenica decisiva per il secondo posto?

“Se riusciamo a vincere contro la squadra più forte d’Italia e forse d’Europa abbiamo la possibilità di tenere questo secondo posto. Ieri era dura sapendo che il Napoli aveva vinto. Sarà una bella sfida, che piace a tutti”.

78 punti sono tanti. Peccato non poter competere per il titolo.

“Capisco quando i tifosi sono incazzati, non è normale fare tanti punti, gol, uno come Dzeko capocannoniere e non poter vincere. Sarà un bel passo avanti arrivare secondi, ma quelle due sconfitte nelle coppe pesano, io pensavo fossimo migliori della Lazio ma non siamo riusciti a fare la stessa partita giocata 3 giorni prima con l’Inter”.

Ora c’è anche Monchi arrivato da Siviglia. Che effetto ti ha fatto?

“Sono stato 7 anni lì con lui, mi ha portato dall’Argentina. I numeri parlano per Monchi, ha preso Fazio per pochi soldi e rivenduto al Tottenham per una cifra più alta. E’ un bravissimo d.s., sono convinto che qui farà bene. Questa non è Siviglia, Roma è un passo in avanti per storia e tifoseria. Non è facile passare da lì a qui, deve imparare la lingua, ma se riesce a fare la metà di quello fatto a Siviglia la squadra può vincere. E’ bravissimo a comprare e rivendere, lo ha fatto con tanti giocatori valorizzandoli. Non è facile come lavoro”.

GGR

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