(C. Antini/E. Menghi/A. Serafini) Dopo una prima giornata che aveva visto Spalletti chiudere davanti, i lettori de “Il Tempo” ribaltano il sondaggio online sul sito web del quotidiano romano. Ora è Totti ad avere ragione nella querelle che sta tenendo banco in questi giorni a Roma (59% contro il 41%). Inoltre tra i vip intervistati la grande maggioranza sta con Totti: tutti o quasi sono convinti che fargli giocare qualche minuto a San Siro sarebbe stata una mossa giusta e intelligente da parte del tecnico.
Lino Banfi: «A Spalletti gli tirerei le orecchie, sembro io con Crisantemi»
«Come Oronzo Canà, a Spalletti gli tirerei le orecchie. Un campione come Totti, che ha dato così tanto alla Roma, non merita di fare una fine così ingloriosa. Insomma sinceramente non avrei sollevato tutte queste polemiche. Sembro io con Crisantemi ne “L’Allenatore nei Pallone”. Mi dispiace tanto per tutto quello che sta succedendo. Sono un romanista sfegatato ma l’altra sera a San Siro lo volevano in campo anche i tifosi del Milan. Totti è un campione amato in tutto il mondo. Perfino in Eritrea. Il mister ha le sue ragioni ma un giocatore come lui non può essere trattato come uno qualunque».
Maurizio Costanzo: «Una bandiera non si tratta così. L’allenatore è solo invidioso»
«Io sono un suo grande tifoso e vorrei che Spalletti capisse che non si dà un contentino di 5 minuti a una bandiera Le bandiere vanno fatte giocare, Spalletti vada a fare l’allenatore in provincia. E’ invidioso della storia di Totti, lui pensava di fare il mister famoso, dinnanzi a Totti che è più famoso di altri 10 allenatori messi insieme, dove va? Io comunque penso che quanto annunciato dalla Roma sia sbagliato e che probabilmente Totti andrà a giocare altrove, all’estero o in Italia. Penso che un campione della sua forza non si faccia giocare gli ultimi cinque minuti. E quindi sinceramente più di dove andrà Francesco Totti mi preoccuperei di dove va Spalletti».
Paolo Liguori: «Non c’è mai stato un giocatore così, il mister è vendicativo e permaloso»
«Totti, Totti, Totti, Totti a vita. Non c’è mai stato un giocatore così, non esiste una discussione, Esistono altri 10 allenatori, ma Francesco è unico. Zeman, Capello, Mazzone, Ranieri, Montella lo considerano un genio, tutti tranne Spalletti: vuol dire che è vendicativo e permaloso. Aveva qualcosa contro di lui da quando è arrivato e sta facendo una parte miserabile. Possibile che l’unico italiano ad avere un idea diversa è Spalletti, che si sente perseguitato? Io seguo la Roma da 56 anni, ho visto tutto quello che dovevo vedere. Dopo Totti ho visto Falcao e altri giocatori raffinati, ma dopo Totti. Spalletti non la racconta a chi conosce il calcio da prima di lui e io ho visto giocare anche lui: era un mediocre».
Antonio Giuliani: «Farlo giocare domenica a San Siro sarebbe stato un gesto intelligente»
«Non averlo fatto entrare a San Siro estero è stato assolutamente fuori luogo. Bruno Peres è entrato in campo a dieci minuti dalla fine. Al suo posto doveva entrare Totti perché è il sostituto naturale di Dzeko. Spalletti ha sbagliato due volt perché facendo entrare Totti avrebbe conquistato anche ii cuore del tifosi giallorossi, Avrebbe fatto un gesto elegante e di grande intelligenza. Avrebbe dato a Francesco la possibilità di giocare almeno gli ultimi dieci minuti. A questo punto speriamo giochi contro la Juve. Capisco che quello di Francesco è un nome ingombrante che ha fatto la storia del calcio a Roma ma Spalletti potrebbe e dovrebbe essere un po’ più morbido».
Ubaldo Righetti: «Fino ad ora ci rimette la squadra. Aspettiamo la volontà del capitano»
«Mi dispiace perché in questa situazione l’unica ad accusare il colpo è la Roma. Ogni volta c’è sempre un problema, non va mai bene niente. Se Totti gioca 5 minuti è mancanza di rispetto, se non gioca è lo stesso. Adesso aspettiamo il pensiero del protagonista principale, perché è l’unica voce importante che manca. Spalletti, in modo condivisibile o meno, ha già dato la sua spiegazione e lo stesso ha fatto Pallotta con un comunicato molto chiaro in cui veniva specificato che questo sarebbe stato l’ultimo anno da calciatore del capitano. Entrambe sono posizioni criticabili, ma per mettere la parola fine c’è bisogno di una dichiarazione da parte di Francesco. Altrimenti a rimetterci sarà sempre e soltanto la Roma».
Maurizio Gasparri: «Sono davvero incavolato nero per come viene trattato Francesco»
«Sto dalla parte di Totti tutta la vita, sono incazzato nero con Spalletti. Ma preferisco dirlo in poesia che mi riesce meglio. Si chiama “Ode a San Siro”. La recito come a “Un giorno da pecora”: se San Siro lo ha applaudito, poi Spalletti l’ha tradito. Tanta gente per lui esulta, ma Spalletti ce lo insulta. Roma in campo vince bene, ma poi lui non si trattiene. Troppa invidia lo divora, e alimenta liti ancora. Totti ormai lascerà il campo, ma lui non vuol dargli scampo. Di lui dice “poverino, con un tono assai meschino. Ma perché caro Spalletti tu di offendere non smetti?».
Luca Telese: «Siamo di fronte al più prestigioso oggetto di mobbing che conosca»
«Sto con Totti. Spalletti ha inventato ii “Totting”. Francesco è il più prestigioso oggetto di mobbing che esista nella pubblica opinione. Almeno 3 volte è stato dichiarato ex calciatore, non si capisce perché non potrebbe giocare a 40 anni, sarebbe un ostinato ma non ha detto una parola e Spalletti gli fa pagare l’intervista della moglie: lo considero grave. Non ha bisogno di correre se fa correre gli altri. C’è una strategia di provocazione, di character assassination, quando dice “il poverino vuole giocare”. E’ un caso clamoroso, brutto, poi lui guadagna ed è fortunato, allora sembra non sia grave, ma immagino quello che soffre in silenzio come un santo».
Ignazio La Russa: «Altro che Luciano in nerazzurro, vorrei che all’Inter arrivasse Totti»
«Spalletti come Benitez, anzi peggio. Benitez si limitò a non far scendere in campo Materazzi nella finale del Mondiale per clu, Spalletti fa finta di incensare Totti ma non gli crede nessuno, specie dopo San Siro. Si dice che ora potrebbe andare ad allenare l’Inter. E, anche se Zanetti ha smesso di giocare e non potrebbe trovare un’altra vittima da escludere, io preferirei piuttosto che all’Inter arrivasse Totti… Anche a 40 anni».
Vincenzo Cantatore: «Quando si arriva a una certa età bisogna sapersi fare da parte»
«lo sto con Spalletti. Totti vuole stare sempre al centro dell’attenzione, vuole fare la punta di diamante della Roma. Sono d’accordo con l’allenatore perché ha preso una squadra spompata con lacune importanti ed è riuscito a portarla al secondo posto. E’ un uomo che ha risolto tante cose, ha tirato su una squadra che ha trovato già fatta, con giocatori che non sono proprio il massimo. Dall’altra parte ha un grande campione che ancora mette in subbuglio gli spogliatoi. Vuole sentirsi il Totti che non è più, per un fattore di età, mentre Spalletti vuole cercare di vincere il più possibile. Parlo da sportivo, Francesco deve capire che il suo tempo l’ha fatto. Dovrebbe pensare più alla Roma che a se stesso».
Lando Fiorini: «Bisogna avere più rispetto per quello che ha dato alla Roma»
«Bisogna avere più rispetto di un uomo che ha dato la vita per questa squadra e non mi piace il comportamento di Spalletti. L’allenatore deve mettere al primo posto l’interesse della Roma, che è quello di rispettare Totti. A San Siro doveva entrare in campo anche solo per un quarto d’ora perché quando entra in campo si accende la luce. Io lo chiamo l’elettricista. Anche perché ormai il risultato era acquisito. Eravamo già in vantaggio 3-1 Mi auguro che giochi almeno domenica prossima contro la Juventus. Anche perché ho sentito che Dzeko è infortunato, quindi Totti sarebbe la soluzione naturale».
Pippo Franco: «Prima di tutto l’elemento umano, è in corso una guerra senza motivo»
«In questo caso l’elemento umano deve venire prima di tutto. Spalletti dovrebbe tenere in considerazione che Totti è parte della storia della Roma e io sono per la sua difesa. Senza storia non saremmo nulla. Oltre tutto Spalletti può decidere quando farlo entrare. Insomma quello che non capisco è perché si stiano facendo la guerra senza motivo. Non capisco perché si stia montando un caso. La guerra si potrebbe tranquillamente evitare. Basta vedere quello che succede quando entra in campo Totti: finalmente in campo c’è qualcuno in grado di creare una regia di gioco che, soprattutto in questo momento, ci serve tantissimo».
Mario Baccini: «Con un personaggio come lui la transizione deve essere condivisa»
«Essendo un romano verace io sto con Totti, perché è un’istituzione della città e quindi rappresenta un punto di riferimento. Il problema però non è questo, Spalletti sta facendo il suo mestiere, allena la Roma e lavora per la società. Totti è un simbolo di Roma, non ha cambiato mai maglia, bisogna fare una transizione condivisa e moderata. La colpa non è di nessuno, sono pedine in capo a una società che aveva come obiettivo principale non tanto fare la Roma ma fare lo stadio. L’interesse, tolte le torri, è venuto meno. Invece il secondo posto è importantissimo e sarebbe un miracolo, visto che la Juve va come un treno… Il problema sono gli altri obiettivi della società: far crescere la Roma con i metri cubi dello stadio».