Luciano Spalletti saluta per la seconda volta la Roma in una conferenza stampa confusa, dalla quale sono emerse le sue tre verità: non tutti hanno remato dalla stessa parte, non meritavo i fischi dell’Olimpico, non escludo un ritorno. Il tutto condito dall’ossessivo mantra intorno alla figura di Totti.
La generosa introduzione del d.s. Monchi, tra l’altro, ha fatto capire come Spalletti non avrebbe avuto alcun appunto da muovere alla società. Elogi a Pallotta, inviti a fare lo stadio, ammissione che è stato lui a gennaio a non volere acquisti («per difendere il carattere di un altro che già avevo, ho detto di lasciar stare così», no a Defrel per Dzeko, ndr). Così chi «remava contro» non si è capito bene, ammesso che non siano i soliti giornalisti.
Il finale però vorrebbe essere struggente. «C’è un cantautore romano importante, che sulla tomba ha fatto scrivere l’epitaffio: “Non escludo il ritorno”. Mi garba questa cosa qui». La frase era di Franco Califano, tifoso dell’Inter. Strana la vita, vero?
fonte: M. Cecchini – La Gazzetta dello Sport