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Spalletti come la fa la sbaglia: mette Totti alla fine? Lo umilia. Non lo fa entrare? Peggio ancora

(A. Scanzi) – Mettetevi d’accordo: non è colpa del tecnico toscano se è il tempo passa per tutti. Anche per il Pupone. Cambiando discorso: Sarri è così forte che, se si fosse candidato alle Presidenziali in Francia, avrebbe battuto al ballottaggio Macron fischettando La vie in rose. Anzi, no: L’Internazionale

Bentornati a Ten Talking Points, l’unica rubrica che ha lanciato una petizione per avere Medel protagonista nel remake di Carlito’s Way. Altre considerazioni.

1. Il Milan non esiste.

2. L’ambiente romanista è davvero surreale. La squadra giganteggia, satolla di sicumera crassa, su quel che resta del Milan. Eppure, a fare notizia, sono le ennesime sclerate di Spalletti. Stavolta è arrivato a dire: “Se tornassi indietro non allenerei mai la Roma”. Apriti Waters (cioè “Apriti cielo”). Spalletti ormai si incazza a prescindere come Sgarbi, ma su due cose ha ragione. A) Se il Napoli sta facendo un bel campionato e la Roma gli è davanti di un punto, come fa la Roma a fare un campionato deludente? B) Se mette Totti, lo umilia perché mancano 5 minuti alla fine; se non lo mette, come ieri a San Siro, è un Nardella pelato. Mettetevi d’accordo: non è colpa di Spalletti se è il tempo passa per tutti. Anche per Totti.

3. Che Gue Sarri è così forte che, se si fosse candidato alle Presidenziali in Francia, avrebbe battuto al ballottaggio Macron fischettando La vie in rose. Anzi, no: L’Internazionale.

4. Può essere che, come asserisce Vialli, dieci anni fa quello di Acquah non fosse fallo e ora sì. Di sicuro il granata prende la palla. Di sicuro non poteva smaterializzarsi dopo averla presa. E di sicuro, anche ammesso che fosse fallo, la seconda ammonizione pare assai discutibile. Si aggiunga poi che Vialli, quando parla della Juve, sembra obiettivo come la Meli quando blatera di Renzi. Ciò detto, la Juve ha tirato 187 volte in porta, Higuain è un fenomeno inesausto e nel mio personalissimo cartellino il triplete ha raggiunto percentuali del 98.2%.

4 bis. Ormai la possibilità che il Torino prenda gol allo scadere nei derby è assurta a una delle poche certezze della vita.

4 ter. Questa Juve è una delle squadre più forti che abbia mai visto, e non sono ironico. Chi criticava Allegri per avere osato perdere al 976esimo rigore la Supercoppa, per punizione, fondi un fan club della Serracchiani.

5. Non è che quella per il sesto posto sia una gara di ciapanò: molto più semplicemente, le tre squadre coinvolte sono mezze chiaviche.

6. La storia della Rai è piena di momenti indimenticabili. Il duetto Mina-Battisti, Bruce Springsteen a Sanremo, Excalibur di Socci. A ciò, da sabato sera, si aggiunge il fenomeno che a microfoni aperti e in diretta ha chiamato Benatia “marocchino di merda”. Quanta poraccitudine.

7. Se il Milan ha forse l’alibi dell’interregno tra una società e l’altra, l’Inter è da tempo a pieno regime nella sua fase cinese. Eppure i risultati sono oltremodo nardellizzanti. Incredibile il black out dopo il 7-1 all’Atalanta. Due punti in sette partite, tre sconfitte di fila e pochezza di gioco cosmica. La parabola di Pioli all’Inter è durata meno di quella di Mariotto Segni come hombre del destino nella neonata Seconda Repubblica. Solidarietà.

7 bis. Lo so, avevo detto che l’Inter poteva arrivare terza. Lo ribadisco: Ten Talking Points parte dall’assioma che, a prescindere dalla realtà, l’Inter sarà sempre campione del mondo, Nagatomo pallone d’oro e Severgnini nuovo Mariolino Corso. Agili, in atarassia.

8. L’Atalanta è in Europa League e a breve festeggerà la certezza aritmetica spargendo sale affumicato dell’Ontario sulle ferite purulente dell’Armata Brancaleone milanista. Applausi. Però la maglia che avevano ieri a Udine è da processo per crimini all’umanità.

9. Che meraviglia, la Lazio di Simone Inzaghi: bravo, bravi. Arrivo a dire che, nel pressoché scontato triplete, la Juve rischierà più con la Lazio che con il Real Madrid. Ne riparleremo.

10. Impreziosita da uno degli arbitraggi più sbagliati nella storia del pianeta Terra, Sassuolo-Fiorentina ha regalato una perla. Il rigore di Kalinic. O meglio: la sua esecrabilissima ribattuta dopo il rigore parato. Come ha fatto a sparacchiare una sbroscia moscia simile? A cosa pensava? Rispondi al quesito. A) Voleva replicare la mossa della gru di Ralph Macchio in Karate Kid, ma gli è venuta di merda. B) Stava ballando l’ultimo hit di Marcella Bella e si è distratto. C) Imitava Orfini. Inviate le risposte a andrearomano@nuovochurchill. suka.com. A lunedì.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

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