(A. Austini) Uno va via sicuro, l’altro gioca l’ultima partita e poi non sa che fare. Chi l’avrebbe mai detto: Totti e Spalletti che salutano insieme la Roma. La gara di domani contro il Genoa entrerà nella storia giallorossa per tanti motivi e la possibile qualificazione in Champions, con record di punti annesso, rischia di diventare un dettaglio. Non certo per la società, si spera non per i giocatori, che non si sono fatti scrupoli giovedì notte a proseguire la festa per Totti in discoteca a via Veneto, ma la gente romanista ha ben altro in mente. I granelli residui nella clessidra iniziano a scendere oggi alle 17, orario fissato per l’ultimo allenamento di sempre del capitano a Trigoria. Dal 1989, quando è arrivato nelle giovanili giallorosse, fino ad oggi fanno 28 anni su quei campi diventati casa sua. Domani, gioca dall’inizio? Difficile. E quando entra allora? Dipenderà dal risultato e da quanta voglia abbia il Genoa (a cui il Napoli chiede aiuto) di guastare la festa dell’Olimpico. Spalletti manderà in campo la stessa formazione di Verona con Nainggolan al posto di Paredes, ma è chiaro che si augura di poter regalare quanti più minuti possibile a Totti. Altrimenti chi li sente i 60 mila dell’Olimpico? Al fischio finale partirà in ogni caso il tributo al campione. Sarà premiato da Pallotta in campo, parlerà alla sua gente col microfono, poi giro di campo, video con i suoi gol proiettati sugli schermi, fuochi d’artificio e tante sorprese. A quel punto sarà finita la sua carriera da calciatore in giallorosso, mentre il futuro è ancora tutto da scrivere. Pallotta arriva direttamente domani e riparte martedì, chissà se avrà il tempo e la voglia di incontrarlo come Francesco spera. Ma per il presidente non c’è granché da chiarire, se non il ruolo di Totti nell’area tecnica da concordare con gli altri dirigenti italiani.
Sei anni di contratto parlano chiaro, ma il capitano ha lasciato aperti i dubbi nel post su Facebook di giovedì in cui traspare il suo desiderio di continuare a giocare. Ora vuole capire se e dove può farlo, valutare con calma insieme alla famiglia. Per adesso si diverte a confondere le acque, vedi ieri, quando al Salone d’Onore del Coni ha ricevuto il diploma «Honoris Causa» del Master SBS. «Che faccio lunedì? Me ne vado a pesca. Maradona dice che sono il migliore che ha mai visto? Ora posso anche smettere». Letta così, sembra smentire se stesso a poche ore di distanza, ma era solo una delle tante battute alla Totti. Alla moglie Ilary è toccato ritirare l’ennesimo Tapiro d’Oro. «Il pensionamento di Francesco? Sarà pesante – scherza la showgirl – non so come farò, lo scopriremo vivendo». Sull’altro lato della barricata Spalletti ha già deciso: ripartirà quasi certamente dall’Inter, Sabatini lo aspetta per ricostituire una coppia che ha potuto lavorare troppo poco insieme. Il toscano si toglierà altri sassolini dalle scarpe tra oggi e domani, c’è da giurarci, ma vuole lasciare il palcoscenico a Totti com’è giusto che sia. Con Pallotta si sono già detti tutto, mentre De Rossi è in attesa del rinnovo. Dopo una lunga contrattazione pare che ci siamo: Daniele resterà giallorosso e diventerà «capitanpresente» a 34 anni. Salutano invece Szczesny, Vermaelen e molto probabilmente Grenier, tutti e tre sbarcati in prestito, di sicuro ci saranno altre partenze in estate e dipenderà dalle offerte. Manolas, ad esempio, continua a dire «voglio restare ma dipende dalla società». I giocatori si saluteranno direttamente domani prima di andare in vacanza e chi resta andrà in ritiro a Pinzolo dal 7 al 14 luglio. Non ci saranno più il team manager Zubiria, il medico Riepenhof e gli uomini dello staff di Spalletti. L’ennesima rivoluzione affidata a Monchi. A lui il compito di disegnare la prima Roma D.T. Dopo Totti.