Una serata, tanti protagonisti di ieri, oggi e domani riuniti nello stesso stadio. San Siro è lo stadio italiano che si presta meglio a eventi di rilievo e non farà eccezione Milan-Roma, una sfida che determinerà, forse in modo decisivo, la corsa al secondo posto di Spalletti oltre a incidere sull’inseguimento di Montella all’Europa League. I giallorossi la giocheranno probabilmente da terzi in classifica, sorpassati dal Napoli, con l’obbligo di vincere dopo un derby amarissimo, senza Strootman e Rudiger, con una pressione enorme addosso. Se non dovessero vincere, il duello di San Siro potrebbe diventare indirettamente quello che assegnerà lo scudetto matematico alla Juventus. A patto che oggi Dybala e soci facciano il loro dovere nel derby torinese. Tanta attesa per i giocatori in campo, ma le telecamere saranno puntate spesso in panchina, dove Totti si siederà per l’ultima volta con gli scarpini indosso, con la certezza ormai pubblica del suo ritiro dal calcio a fine stagione.
Visti i precedenti, c’è da aspettarsi un’altra standing ovation dei milanisti, a prescindere dal risultato. Milan-Roma è anche il duello tra proprietà straniere, sempre più diffuse in serie A (ora sono 4 più il Palermo guidato da Baccaglini ma comprato da chissà chi) e mette di fronte due squadre che dall’anno prossimo potrebbero tornare a essere «competitor» diretti. Per i giallorossi un avversario in più nella lotta alle aspiranti rivali della Juventus e a giudicare dalle prime mosse di mercato sarà una sfida senza esclusioni di colpi. Kessie, Pellegrini e non solo sono contesi dai due club. Cinesi contro americani, il nuovo calcio è questo.