(L. Salomone) Quando meno te l’aspetti, dopo quasi venticinque anni di battaglie, cori contro e sfottò, ecco il riconoscimento della curva Nord per il «nemico» Francesco Totti. Del resto tra romani ci si capisce e al dirimpettaio è sempre stato riconosciuto un grande impegno nel sociale.
A una settimana dall’addio al campo del capitano della Roma, gli Irriducibili della Lazio hanno esposto a meta primo tempo uno striscione per il numero dieci giallorosso: «Nemici di una vita salutano Francesco Totti» (qualche maligno in tribuna ha notato la coincidenza con i due gol dell’Inter quando è stata esposta questa scritta). Sta di fatto che non siamo di fronte a un «patto del Nazzareno» ma poco ci manca. Del resto il gruppo storico della Nord ha apprezzato la presenza di Totti al funerale di Gabriele Sandri e altre prese di posizioni a favore degli ultras giallorossi. E non è tutto, gli Irriducibili hanno anche scritto una lettera a Totti, che sarà resa nota nei prossimi giorni.
Chissà che diranno adesso quei perbenisti che aveva gridato allo scandalo dei manichini appesi al Colosseo ravvedendo in quella scena (sicuramente macabra) una minaccia per l’incolumità del giocatori della Roma raffigurati (Salah, De Rossi e Nainggolan). Era goliardia e forse questo striscione dedicato a Totti serve a restituire tutto alla goliardia da sempre sbandierata dai tifosi della curva biancoceleste. Tanto per ribadire che Totti non è mai stato antipatico ai laziali, quello che non è mai piaciuto è il tottismo esagerato.