(F.Balzani) – Il mondo – del calcio si intende – è diviso: chi legittima la scelta di Spalletti (pochi) e chi non digerisce l’ennesimo sgarbo a Totti lasciato in panchina nel suo ultimo viaggio a San Siro. Inutile sorprendersi: non può essere una bella vittoria contro un Milan allo sbando a evitare il caos, a cancellare 25 anni di storia. Nella minoranza però c’è una voce decisamente autorevole, quella del presidente Pallotta. «È stato bello vedere i tifosi del Milan applaudire la sua mostruosa classe, ma l’allenatore deve pensare prima alla squadra e ha fatto il cambio giusto perché stiamo lottando per la Champions. E se avesse messo Totti gli ultimi minuti qualcuno avrebbe detto che non sarebbe stato rispettoso», ha detto ieri al Messaggero. Parole dure, come gli è già capitato nei confronti del capitano («Non sempre le gambe seguono la testa») o nei confronti della tifoseria e dell’ambiente. «Se dovesse lasciare la Roma non potrei biasimare Spalletti perché i media scrivono sciocchezze ogni settimana», ha aggiunto Pallotta. Difficile però cambiare un virgolettato, come quello di ieri dello stesso Spalletti che ha criticato la società per la gestione di Totti. Anche qui, Pallotta attacca: «Aspettate la fine della stagione, avrò molto da dire e vi racconterò tutta la storia».
fonte: Leggo